Cookie Consent by Free Privacy Policy website Ucraina: Coldiretti, con guerra addio 1/4 grano mondiale semine dimezzate e stop a 94 cargo alimentari dal Mar Nero
marzo 30, 2022 - Coldiretti

Ucraina: Coldiretti, con guerra addio 1/4 grano mondiale semine dimezzate e stop a 94 cargo alimentari dal Mar Nero

Con la guerra rischia di venire a mancare dal #mercato oltre ¼ del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla #Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16 % sugli scambi di mais (30 milioni di tonnellate) per l’alimentazione degli animali negli allevamenti e ben il 65% sugli scambi di olio di girasole (10 milioni di tonnellate). E’ quanto emerge dall’analisi della #coldiretti sulla base dei dati del #centrostudidivulga in occasione dell’allarme delle Nazioni Unite secondo le quali la guerra in #ucraina sta provocando una catastrofe globale sul piano agricolo ed alimentare come mai era accaduto dalla seconda guerra mondiale

Senza la fine della guerra le semine primaverili di cereali in #ucraina – sottolinea la #coldiretti - saranno praticamente dimezzate su una superficie di 7 milioni di ettari rispetto ai 15 milioni precedenti all’invasione della #Russia che sta bloccando anche le spedizioni dai porti del Mar Nero dove 94 navi per il trasporto di prodotti alimentari nel mediterraneo sono state bloccate e tre bombardate. Si tratta di un taglio significativo anche alla luce delle difficoltà del commercio internazionale di materie prime agricole in una situazione in cui - precisa la #coldiretti – molti Paesi stanno adottato misure protezionistiche, bloccando le esportazioni

A preoccupare sono le speculazioni che – spiega la #coldiretti – si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di #mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto. Una speculazione sulla fame che nei Paesi più ricchi provoca inflazione e #povertà ma anche gravi carestie e rivolte nei Paesi meno sviluppati come emerge dall’analisi delle Nazioni Unite che evidenzia come paesi quali l’Egitto e il Libano dipendono per l’85% dai cereali dell’Ucraina.

Una emergenza internazionale che riguarda però direttamente l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della #coldiretti.  Dall’Ucraina in #Italia arriva appena il 2,7% delle #importazioni di grano tenero per la panificazione per un totale di 122 milioni di chili ma anche ben il 15% delle #importazioni di mais destinato all’alimentazione degli animali per un totale di 785 milioni di chili, secondo l’analisi #coldiretti su dati Istat relativi al 2021. L’Italia – precisa la #coldiretti – importa circa la metà del mais di cui ha bisogno.

Va tuttavia segnalato – precisa la #coldiretti – che tra pochi mesi inizierà la raccolta del grano seminato in autunno in #Italia dove – precisa la #coldiretti – secondo l’Istat si stimano 500.596 ettari a grano tenero per il pane, con un incremento dello 0,5% mentre la superfice del grano duro risulta in leggera flessione dell’1,4% per un totale di 1.211.304 ettari anche se su questa prima analisi pesano i ritardi delle semine per le avverse condizioni climatiche che potrebbero portare a rivedere il dato al rialzo. Positiva – secondo la #coldiretti - è anche la notizia della prima spedizione di migliaia di tonnellate di mais dall’Ucraina attraverso il treno diretto ai confini ovest con i porti del Paese che rimangono bloccati a causa dell’invasione russa. Una notizia importante per l’Italia che acquista mais sui mercati esteri per oltre 6 milioni di tonnellate provenienti prevalentemente da Ungheria 30% (1,85 milioni di tonnellate), Slovenia 13% (780 mila tonnellate) e appunto #ucraina 13% (770 mila tonnellate), secondo lo studio Divulga.

“L’Unione Europea gioca dunque un ruolo determinante per garantire gli approvvigionamenti alimentari e bisogna evitare comportamenti protezionistici come il blocco delle #esportazioni annunciato dall’Ungheria e superato solo grazie all’intervento diretto del premier Draghi” ha affermato il presidente della #coldiretti #ettoreprandini a Bruxelles dove si è recato per incontrare tra gli altri il Commissario #paologentiloni è il commissario per l'Economia e con #januszwojciechowski Commissario all'Agricoltura. Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” afferma Prandini nel sottolineare che “occorre sostenere gli investimenti per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la #siccità ma anche l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni come strumento in risposta ai cambiamenti climatici. L’Italia – conclude Prandini – ha bisogno di accelerare sui progetti del PNRR e di avere una prospettiva a medio termine per investire sempre di più nel settore agricolo in termini di sicurezza alimentare ma anche di indipendenza energetica”.