Cookie Consent by Free Privacy Policy website Federico Delrosso guest architect in Ecuador alla fiera “Construye & Remodela”
luglio 30, 2015

Federico Delrosso guest architect in Ecuador alla fiera “Construye & Remodela”

In occasione della fiera dedicata al settore edile “Construye & Remodela”, Ecuador, Guayaquil, 19 - 23 agosto l’architetto e designer Federico Delrosso, partendo dalla sua monografia Spostando il Limite, presenta il suo lavoro ventennale e le sue riflessioni sul rapporto fra luce e architettura.

Federico Delrosso è atteso in  Ecuador  alla fiera “Construye & Remodela” all'interno della quale  si tiene il 2° congresso internazionale di architettura che tratterà il tema  “Light and Architecture”. Oltre a Delrosso, gli altri due protagonisti internazionali  coinvolti  nel  congresso, saranno l'interior designer americana  Adriana Hoyos e l'architetto ecuatoriano Humberto Plaza .

Nella cornice di questa manifestazione, Federico Delrosso, di origini biellesi con base a Milano e New York,  affronterà il  tema dell’interazione tra “Luce e architettura”, come condizione basilare del suo approccio progettuale, a partire da considerazioni fisiche e filosofiche della materia come energia e coscienza:
“Se la materia è energia, la luce è energia elettromagnetica e noi stessi siamo energia, ciò che facciamo con l’architettura non è altro che tentare di creare, nello spazio e nei volumi, un ‘campo magnetico’ di interazioni energetiche. Ma l’energia è anche coscienza, e questa resta nella memoria di ciò che progettiamo. Il senso del nostro lavoro, quindi, non è semplicemente un gesto estetico fine a se stesso. Ma poiché muoviamo energia, influenzando emozionalmente le persone, diventa un atto di grande responsabilità sociale“. F.D.

Nel rispetto dello ‘spirito del luogo’, che si tratti di spazi di lavoro, della ristorazione o abitativi, i progetti di Delrosso restituiscono quella “speciale alchimia che si genera fra spazio costruito, chi lo abita e chi lo ha concepito” instaurando un rapporto con la luce di svelamento, sorpresa ed emozione. E utilizza materiali naturali, come legno, pietra e metallo, nella ricerca di ristabilire un equilibrio originario con la natura e quanto ci offre. Ne sono esempio le case unifamiliari nelle colline biellesi, così come i loft di matrice più industriale o gli appartamenti e gli uffici, i bar e i ristoranti calati in ambienti urbani, in Italia e all’estero.

Ma lo sono anche i progetti di design: tavoli e sedute (nel catalogo HENRYTIMI) e soprattutto lampade (Davide Groppi), che nascono in quei luoghi da lui progettati. “Le lampade, come le architetture che progetto, sono contenitori e diffusori di energia”, afferma Delrosso. Mima, Palpebra, Spiragli o la recente Shade indicano fughe, disegnano superfici e creano volumi in un continuo gioco di ombre, memoria e atmosfere.

Oltre vent’anni di lavoro raccontati nel volume Spostando il limite (di Porzia Bergamasco, Skira editore, pp. 184, euro 39) che farà da sfondo alla sua conferenza ecuatoriana.

Un titolo che è “una metafora che credo ben descriva il mio lavoro e il mio approccio al lavoro”, scrive Delrosso nell’introduzione. “Per me una continua ricerca di quella emozione speciale che una sfida o la sensazione di aver superato il proprio limite, rispetto a una determinata condizione, rappresentano”.

Una riflessione che l’autrice della monografia indica anche come “un punto di osservazione che spiega il rapporto con lo spazio, spinto sempre oltre il suo limite fisico con una determinante partecipazione emozionale della luce, studiata per liberare tutte le sue estensioni naturali”.

La conferenza sarà quindi occasione di un percorso a ritroso nelle opere realizzate attraverso l’indagine di una architettura che, come scrive ancora l’autrice: “vive con un’estetica funzionale fatta di linee geometriche e sentire organico, aperto alla quotidianità di chi abiterà i suoi luoghi”.

Federico Delrosso – biografia

“L'architettura deve avere un’anima. Un’anima propria, da ricercare in ogni dettaglio, tra luce e ombra, fino a raggiungere quel delicato equilibrio che la rende speciale, indipendente dall’uomo… da chi l’ha creata, da chi la vive o la vivrà. Questo è ciò che cerco nell’architettura”. Federico Delrosso
“Credo che la vera architettura non possa fermarsi alle superfici esterne di una casa, ma debba svolgersi, come un nastro di Moebius, dall’esterno verso l’interno, senza soluzione di continuità. Nei miei progetti l’esterno trova sempre il suo “naturale” omologo interno. Ma più che stabilire una semplice corrispondenza, (il vuoto che riflette il pieno), mi piace lavorare su due trait d’union basilari: la luce e i materiali naturali”. Nasce da questo approccio minimal-naturalista l’elegante leggerezza delle architetture e degli interni firmati da Federico Delrosso.
Architetto dalle performance internazionali (Italia, Francia, Svizzera, USA, Montecarlo, Turchia), ma con solide basi italiane, Federico Delrosso (nato a Biella nel 1964 e laureato al Politecnico di Milano nel 1996) in pochi anni ha sperimentato la progettazione di tipologie architettoniche molto diverse: abitazioni private, locali pubblici (ristorazione), uffici... molti progetti di interior ma anche di industrial design.
La precoce esperienza sul campo ha consolidato un talento e una particolare sensibilità per gli spazi, che nei suoi progetti si percepisce come dato immateriale e che Federico Delrosso chiama “la quarta dimensione emozionale”. Detto in altri termini, tanto negli interior quanto nelle architetture, il risultato del sapiente rapporto tra spazi tridimensionali ed elaborazione delle superfici è sempre una sensazione di piacevole equilibrio, tipica della buona architettura.
Nel 2008 e nel 2012 i suoi progetti d'interior per i ristoranti Notime di Montecarlo e CaféB di New York sono tra i finalisti della categoria Hospitality/Restaurant/Casual del premio “Best of Year Award”, organizzato dalla rivista Interior Design (USA).
Dal 2009 al 2011 il suo progetto di residenza privata Twin Loft (Milano) ottiene un considerevole successo mediatico, con pubblicazioni sulle principali testate cartacee e on line internazionali.
Nel settembre 2011 (una data molto particolare per gli Stati Uniti) la rivista Interior Design USA ha pubblicato in copertina il suo progetto di interior per il CaféB di New York.
Negli ultimi anni è stato invitato come guest speaker in numerose conferenze internazionali, in Egitto, Turchia e Italia e come giurato in commissioni internazionali: premio APIDA (ASIA PACIFIC INTERIOR DESIGN AWARDS) di Hong Kong, alla fiera ELA in Messico ed Eurasian Prize in Russia.
Nel 2013 è stata pubblicata da Skirà la monografia sul suo lavoro “Spostando il Limite” curata da Porzia Bergamasco. Il volume è stato presentato a novembre 2013 nel Men Brera Store Gucci di Milano.
Nel 2014 è stato nominato membro del Comitato di Presidenza dell’International Interior Design Association (IIDA) – Chicago (USA).

Il design
“Arrivo al design attraverso il progetto degli arredi su misura che inserisco nei miei progetti di interior, perché cerco sempre la contestualizzazione dell’oggetto nel dettaglio architettonico. È nata in questo modo la lampada da parete Mima. È un oggetto che scompare letteralmente nei muri perché oltre a essere a filo, può essere dipinta con la stessa pittura murale usata sulle pareti, perciò quando è spenta se ne percepisce solo una traccia leggera. Mima è entrata in produzione nel 2007, per Davide Groppi, e ha ricevuto dall’ADI la segnalazione al XXI Compasso d’Oro 2008. Oggi fa parte della collezione storica dell’ADI.
Nel 2011 è stato invitato da Doğtaş Mobilya, uno dei maggiori produttori di arredi nell'area mediorientale, a disegnare la collezione di arredi Cinquanta. Nel 2012 lo studio Federico Delrosso Architects ha aperto una sede di rappresentanza nel cuore di NewYork (USA).

Federico Delrosso Architects  Corso Italia 68 - 20122 Milano Italy info@federicodelrosso.com www.federicodelrosso.com