Cookie Consent by Free Privacy Policy website OPERAFOOD. Una spirale di Architettura, Musica e Cibo firmata da Valerio Maria Ferrari (VMCF Atelier) nata dal suo progetto Visual Music Facilities Theatre
aprile 01, 2015 - VMCF Atelier

OPERAFOOD. Una spirale di Architettura, Musica e Cibo firmata da Valerio Maria Ferrari (VMCF Atelier) nata dal suo progetto Visual Music Facilities Theatre

L’installazione OPERAFOOD di Valerio Maria Ferrari partecipa all'evento di Interni – al Cortile della Statale - con una rappresentazione in scala ridotta del suo progetto Visual Music Facilities Theatre (VMFT), nuovo concetto spaziale per il teatro musicale in cui convergono teatro, filosofia e architettura.
Un grande involucro rosso (7x3,5x5m) conterrà al suo interno il modello in legno del Visual Music Facilities Theatre, su cui il pubblico potrà azionare interattivamente 5 proiezioni video. Si tratta di brevi messe in scena virtuali dell’opera lirica italiana in cui ci si riferisce al vino, al cibo e ai piaceri della tavola: Don Giovanni (Mozart), Traviata (Verdi), Tosca (Puccini), Cenerentola (Rossini) e Belfagor (Respighi).   

Cos'è il Visual Music Facilities Theatre (VMFT)?
Risultato della ricerca di Valerio Ferrari, impegnato in un costante “work in progress” in ambito teatrale, musicale e artistico, Visual Music Facilities Theatre (VMFT) è il progetto globale di un teatro di nuova concezione dalla particolare forma a spirale, che nell’evolversi delle nuove tecnologie trova un’importante fonte d’ispirazione.
Indicato come il teatro del futuro nel libro di Victoria Newhouse “Site and Sound” (Monicelli, NY, US), è una nuova tipologia teatrale replicabile in diverse realtà la cui innovazione acustica è stata evidenziata da David Verdier nel suo lungo articolo dedicato a questo progetto, comparso sulla rivista svizzera Dissonance (n. 113, marzo 2011).
Il (VMFT) si basa sul principio che “l’architettura può creare un’identità dello spazio e, mediante la sua configurazione, dare vita a nuove forme di spettacolo. Uno spazio alternativo per  le performance di musica classica o contemporanea dove la musica strumentale si trova ancora al centro della scena - sia acusticamente sia metaforicamente - e dove, la mobilità dei cantanti cambia le modalità d’ascolto,  e la percezione del suono” racconta Valerio Maria Ferrari.
Il VMFT apre una via alternativa all’ascolto dell’opera classica, un nuovo tipo di teatro che offre ai musicisti contemporanei la possibilità di comporre con in mente le molteplici relazioni possibili fra musica strumentale, voce e pubblico. Grazie alla sua struttura  a spirale, ogni spettatore ha una visuale e una percezione particolare dello spettacolo: non ci sono posti privilegiati nei quali la qualità del suono è migliore di un’altra, in quanto non esiste un punto di riferimento ma solo la scelta se stare nel cuore della performance (la spirale) o in balconata.

La spirale
“Progetto di spazio alternativo alla tipologia tradizionale del teatro dell’opera italiano” spiega Valerio Maria Ferrari, “il VMFT lega pubblico e cantanti in una spirale ascendente – scelta come forma che meglio di tutte incarna la nozione del tempo - al cui centro si trovano il direttore e la sua orchestra. La spirale è l’ideale punto di incontro fra lo sviluppo della musica e la permanenza dello spazio. Ascoltare la musica in questo spazio sarà sempre un’esperienza originale perché dipende dalle condizioni spaziali della performance e dalla posizione di ogni singolo spettatore”. Una scenografia fatta di luci e immagini led saprà coinvolgere ed usufruire dello sviluppo delle tecnologie tridimensionali.
Le diverse possibili configurazioni del VMFT, realizzabili attraverso un sistema brevettato di estrema semplicità, rendono il teatro flessibile per concerti pop, rock, conferenze o sfilate e le registrazioni e riprese video delle stesse.
In scala reale il VMFT ha un diametro di 60 metri, la spirale ospita 600 posti, la balconata 800 per un totale di 1400 posti. I muri e il pavimento sono ricoperti di LED e i proiettori possono essere 2D o 3D. Le nuove tecnologie, telecamere a infrarossi, proiettori, droni, ne costituiscono le possibili scenografie. I cantanti si trovano a una distanza variabile rispetto al pubblico e il suono arriva ad assume un’altra dimensione: vi è una variabilità di percezione dell’opera e non una variabilità dell’acustica.

L’installazione in Statale: OPERAFOOD
In occasione dell’evento Energy for Creativity di Interni viene presentata OPERAFOOD un’installazione pensata trasversalmente tra il FUORISALONE e l’inizio di EXPO 2015.
Un grande involucro rosso (7x3,5x5m) contiene al suo interno il modello in legno del Visual Music Facilities Theatre, su cui il pubblico può azionare delle proiezioni video. Si tratta di brevi messe in scena virtuali, 5 brani e situazioni dell’opera lirica italiana in cui si canta di cibo: Don Giovanni (Mozart) “Ah che piatto saporito...”, Traviata (Verdi) “Libiam, libiam nei lieti calici” , Tosca (Puccini) “ La mia cena fu interrotta”, Cenerentola (Rossini) “ Mi risveglio a mezzogiorno” e Belfagor (Respighi) “Cipolle e peperoni sott'aceto”.

Dai testi di Goldoni musicati da Gioacchino Rossini dove il cibo esprime il benessere, il godimento e lo stato sociale dei personaggi, si passa al melodramma dove il cibo è spesso connesso all'amore –la sua massima espressione è nel Don Giovanni di Mozart - e alla morte, con l'invito a cena del Commendatore nell'ultima scena dello stesso dramma.
Il CIBO e il CANTO, due elementi fondamentali della cultura italiana, sono valorizzati come espressione di una filosofia di vita fra il settecento e i giorni nostri.
Termini gastronomici si ritrovano nelle scene di festa, banchetti, vendemmia, ma è l’aspetto metafisico a imporsi nel tempo, come scrive Rossini “Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in realtà i quattro atti di quest’opera buffa che si chiama vita, e che svanisce come la schiuma di champagne. Chi la lascia sfuggire senza averne goduto, è pazzo”.


SCHEDA TECNICA
Un involucro rosso di 7x3,5x5m con un'apertura che disegna un OCCHIO/BOCCA  contiene al suo interno il modello in legno del Visual Music Facilities Theatre  (5x5m, realizzazione Cugini Caspani) inclinato di 30° rispetto al pubblico.
 In modo interattivo, il pubblico può azionare delle proiezioni video sul plastico che rappresentano delle brevi messe in scena virtuali di 5 brani e situazioni dell’opera lirica italiana in cui si canta di cibo in senso lato. I personaggi verranno quindi visualizzati dall’alto con un’inclinazione di 30° rispetto al pubblico.

Crediti:

CREAZIONE VIDEO: Eric Frechou
SELEZIONE TESTI: Barbara Gizzi
ALLESTIMENTO: Alessandro Caspani di Caspani Cugini
INGEGNERIA: Enrico Salvetti di Salvetti Ingegneria
AUDIO: Stefano Cattaneo di Audiosistemi
PROIEZIONE VIDEO: Marco Maginzali di Alteracinema
SOFTWARE: Massimo Marchi di Agon Magnetica
RIVESTIMENTO COPERTURA BARRISOL: Savi srl
PRESS PARTNER:  Designpress.info
COLLABORATORI:  Aldo Buscio, Riccardo Roberto,  Alessandro Cattaneo, Cinzia Mazzone
RELAZIONI PUBBLICHE e  PRESS OFFICE: Patrizia Ledda di Map Design Communication

Biografia                                                                                               
Nato a Milano, Valerio Maria Ferrari già durante gli anni di studio al Politecnico di Milano ha ampliato i suoi confini progettuali, dall'architettura alle scenografie teatrali, alle installazioni artistiche. Le esperienze multidisciplinari non sono stati sporadici sconfinamenti di campo ma aperture di strade parallele, sempre in ambito progettuale. Il suo studio VMCF ATELIER-Virtual Machine Concept Facilities nasce nel 2003 proprio dalla poliedrica biografia professionale che lo contraddistingue.
Per alcuni anni Ferrari  è stato assistente di Piero Faggioni per la scenografia e la regia d'opere liriche in teatri internazionali come il Teatro alla Scala di Milano, l'Opera Garnier di Parigi, il Covent Garden di Londra, il Metropolitan Opera of New York. Ha tenuto seminari di Estetica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, e tra il 1990 e il '93, ha lavorato con il pittore, architetto Roberto Sebastian Matta (1911-2002).

L’interessamento ai sistemi dell’arte, sia nell’ambito teatrale, musicale e artistico contraddistinguono il suo lavoro di architetto e confluiscono nel progetto globale del Visual Music Facilities Theatre, un teatro di nuova concezione per l'opera e il teatro musicale a cui Ferrari lavora da anni (come un costante “work in progress”) e che nell’evolversi delle nuove tecnologie ha trovato un’importante fonte d’ispirazione. Il Visual Music Facilities Theatre è un una nuova tipologia teatrale replicabile in diverse realtà ed è attualmente al vaglio per possibili realizzazioni. Nel 2011 un importante articolo di David Verdier su questa nuova tipologia apre la rivista svizzera Dissonance (113-03-2011) e nell’aprile 2012 il progetto viene pubblicato nel libro di Victoria Newhouse “Site and sound”, Monicelli, NY,US come esempio di teatro del futuro.

Nel giugno del 2011 il suo progetto di interior per un appartamento duplex a Parigi, ha ottenuto la copertina della prestigiosa rivista internazionale Interior Design (USA).

Dal 2011 Valerio Maria Ferrari inzia la sua attività di architetto in Cina, a Chongqing, una metropoli di circa 36 milioni di abitanti. Dapprima viene nominato direttore del dipartimento internazionale nello studio di architettura Yuandao e dal 2013 diventa partner dello studio Huazhu di Xiangbei Li.
Tra i progetti in corso in Cina (a Chongqing) è da segnalare il JingLi Hotel, un hotel a 5 stelle con una  superficie totale di 70.000 mq e il Cultural plaza Nanbin Lu Ertang, un  parco dedicato all'arte (con musei, gallerie, scuole, etc.) di mq 72.000 con 55.000 mq di superficie coperta.

OPERAFOOD©
Una spirale di Architettura, Musica e Cibo firmata da Valerio Maria Ferrari (VMCF Atelier) nata dal suo progetto Visual Music Facilities Theatre


Evento Fuorisalone/Expo della rivista Interni “Energy for Creativity”
Università Statale di Milano   
13 aprile/24 maggio 2015