Cookie Consent by Free Privacy Policy website Kaspersky: il 66% degli italiani non prende sul serio la criminalità informatica, anche dopo essere stati hackerati
maggio 09, 2023 - Kaspersky

Kaspersky: il 66% degli italiani non prende sul serio la criminalità informatica, anche dopo essere stati hackerati

Una #ricerca #kaspersky sull’atteggiamento dei consumatori nei confronti della #cybersecurity ha rilevato che il 66% degli italiani tra 25 e 54 anni ritiene di essere informata sulla sicurezza online. Nonostante due utenti su tre sappiano cos’è il phishing, il 23% ne è vittima e di questi solo il 35% ha preso provvedimenti, confermando la tendenza a non prendere abbastanza sul serio la minaccia della criminalità informatica, nonostante la consapevolezza dei possibili pericoli e di ciò che potrebbe accadere. La maggior parte degli utenti che cerca di proteggersi dagli attacchi di phishing blocca il numero telefonico o l’email dannosa (64,8%), si informa online sulla fonte dello scam (48,4%) o ad esempio, lo segnala al brand che l’attacco cerca di imitare (34,3%).

È chiaro che, nonostante conoscano i rischi del crimine informatico, molti adulti continuano a rischiare a causa di un approccio non corretto alla sicurezza online. La condivisone di informazioni personali online e non verificare le condizioni di privacy sono solo due esempi di come gli utenti si rendano vulnerabili agli attacchi informatici”, ha commentato David Emm, Principal Security Researcher di #kaspersky.Fin da piccoli ci viene insegnato che le nostre azioni hanno delle conseguenze, e questo vale anche per la #sicurezzainformatica. Se si spera semplicemente che le conseguenze svaniscano o che non si verifichino, è solo questione di tempo prima di subire una violazione. A mio avviso, è indispensabile un maggior impegno per spiegare le reali conseguenze di essere vittime di una frode”.

Secondo la #ricerca, pur conoscendo i rischi, la maggioranza degli italiani è disposta a condividere informazioni personali online. Il 60% ammette, infatti, di inserire informazioni personali come il proprio nome e la propria posizione sui social media. È allarmante che oltre la metà degli intervistati non controlli le proprie impostazioni sulla privacy (55,5%) e risponda a quiz sui social media. Infine, quasi il 50% utilizza ancora informazioni personali, come la squadra di calcio preferita o il nome del primo animale domestico, per ricordare le proprie password.

“La criminalità informatica sta diventando sempre più sofisticata e non possiamo permetterci di essere così poco attenti quando si tratta di agire. È necessario che un numero maggiore di utenti prenda sul serio la criminalità informatica, altrimenti saranno loro stessi e la prossima generazione a pagarne il prezzo”, ha concluso David Emm.

Più consapevolezza ed educazione alla sicurezza online sono necessarie per combattere la sempre maggiore diffusione delle truffe di phishing e insegnare alle nuove generazioni i pericoli della criminalità informatica. #kaspersky invita a prendere sul serio la sicurezza online e ad adottare le misure necessarie per proteggersi dalla criminalità informatica.

Metodologia

Il #report di Kaspersky Ignorance is Bliss ha coinvolto 5.369 bambini e 5.665 adulti in 7 Paesi europei, interrogandoli su quali fossero le loro conoscenze in materia di sicurezza online, se sapessero cosa fosse una truffa di phishing, quante informazioni condividessero online e a chi si affidassero per identificare potenziali minacce.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare