Cookie Consent by Free Privacy Policy website Sei nazioni u20, Brunello: "terzo posto finale giusto premio al lavoro di un gruppo eccezionale"
marzo 20, 2023 - FIR - Federazione Italiana Rugby

Sei nazioni u20, Brunello: "terzo posto finale giusto premio al lavoro di un gruppo eccezionale"

Dopo la partita la festa, poi l’attesa per il risultato di Irlanda-Inghilterra, rigorosamente in un pub. L’analisi della giornata e del torno, per coach Massimo Brunello, parte dal fischio finale del derby britannico che ha regalato all’Italia il miglior risultato della sua storia nel Sei Nazioni Under 20.

“Siamo felici, orgogliosi, come può renderti orgoglioso un buon risultato dopo tanto lavoro per arrivarci”.

Il tecnico degli Azzurrini riavvolge per un attimo il nastro del miglior Sei Nazioni di sempre per gli Under 20: “La cosa che vorrei davvero fosse evidenziata è il livello di competitività dimostrato contro tutte le altre squadre, come del resto dimostrato ampiamente dal fatto di essere stati gli unici ad aver centrato il bonus offensivo in tutti e cinque gli incontri. 24 mete fatte sono tante, e se ripensiamo al match con la Francia, o ad alcuni passaggi un po’ a vuoto contro Irlanda e Inghilterra, questa edizione ci deve forse qualcosa. Insomma, stiamo qui a pensare con rammarico che avremmo potuto anche arrivare secondi, e questo dice già tanto su quanti progressi l’Italia abbia fatto”.

Prosegue ancora Brunello: “Fare quello che abbiamo fatto, confermando e addirittura migliorando una stagione importantissima come quella del 2022 non era per nulla scontato, anzi. Abbiamo alzato tanto l’asticella, e chi entra ora in questo gruppo percepisce immediatamente questo aspetto, mettendosi a totale disposizione per adattarsi, cosa che è propria delle squadre mature. Che dire poi dello staff? Sono fortunato, è uno staff di grandi professionisti e di grandi persone, lavorarci è un piacere”.

Il punto più alto e quello più basso del Torneo, una scelta non facile: “Devo dire che sono rimasto davvero deluso solo dal primo tempo contro l’Irlanda, non eravamo noi e quando ci siamo guardati in faccia all’intervallo ce lo siamo detti, tornando in campo in maniera del tutto diversa. Il punto più alto invece lo indicherei con un concetto generico, la capacità di reagire ai momenti difficili restando fedeli al nostro gioco e alla nostra identità”. 

E adesso testa subito ai Mondiali di giugno: “Mancano due mesi per cominciare con l’avvicinamento al Sudafrica: lavoreremo fin da subito sui punti deboli che sono comunque emersi, ma quello che abbiamo fatto in questo Sei Nazioni ci resta dentro e sarà la base per quello che faremo questa estate”.

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