Cookie Consent by Free Privacy Policy website Rolf Michl, AD Audi Sport: “La Dakar è una sfida straordinaria”
dicembre 07, 2022 - Audi

Rolf Michl, AD Audi Sport: “La Dakar è una sfida straordinaria”

  • Intervista al manager 44enne che ricopre la duplice carica di Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali del Brand
  • Obiettivo minimo per il team Audi la conquista del podio alla Dakar 2023
  • La coesione della squadra chiave del successo in un contesto dove persistono fattori imponderabili

Dal 1 settembre, #rolfmichl è il nuovo Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali del Brand. Il manager 44enne anticipa la #dakar2023 parlando delle emozioni legate al motorsport e delle aspettative Audi Sport in vista del rally raid più difficile al mondo. 

Mr. Michl, lei è stato Project Manager Audi Sport TT Cup nel 2015 e quindi Direttore Vendite & Marketing di Audi Sport GmbH. Ora torna al motorsport. Le è mancato il mondo delle corse?
In senso lato, non ho mai abbandonato il mondo delle competizioni. In qualità di Direttore Vendite & Marketing ho dato tutto me stesso per contribuire ai tre record consecutivi nel mercato high performance ottenuti dal mio team. Il ritorno alla pista e ai rally ha però un fascino unico. Essere operativo sui campi di gara e vivere appieno l’ambiente mi è decisamente mancato.

Come giudica i progetti avviati da Audi Sport?
I rally raid e le competizioni Clienti costituiscono un panorama entusiasmante. Esistono eventi sportivi che sono la perfetta sintesi dei valori del motorsport: la Dakar è uno di questi. Sono affascinato da come Audi schieri un prototipo elettrico con range extender in un contesto tanto probante e da come abbia ottenuto dei successi sin dal debutto. Non meno rilevanti l'aspetto umano, lo spirito e la passione percepibili in ogni frangente. Carlos Sainz, che già ammiravo ai tempi del Campionato del Mondo Rally, Stéphane Peterhansel, incredibilmente rilassato e modesto anche dopo 14 vittorie alla Dakar, e Mattias Ekström, con il quale ho un buon rapporto da anni, sono dei grandi uomini oltre che degli straordinari piloti. E che dire di Lucas Cruz, Edouard Boulanger ed Emil Bergkvist? Possiamo contare su navigatori di prima classe.

Una passione non meno travolgente anima Audi Sport customer #racing: gli uomini del team vivono per la loro professione. La squadra dei Clienti sportivi annovera sia nomi di grande esperienza sia giovani ambiziosi. Grazie ai programmi dedicati ai gentlemen drivers, contribuiamo alla visibilità del Brand su scala globale.

Come riesce a trovare l'equilibrio tra il ruolo di amministratore delegato e quello di responsabile del motorsport?
A volte non è facile. La direzione di Audi Sport GmbH, azienda che oggi può contare su oltre 1.500 collaboratori, è condivisa con il Dr. Sebastian Grams. La responsabilità finanziaria, però, è mia. Considerando come la discussione tra il vertice delle attività sportive e il capo delle finanze sia solitamente intensa e non priva di contrasti, mi trovo a dover mediare tra il lato destro del mio cervello, emotivo e pertanto profondamente legato alle ragioni del motorsport, e il lato sinistro, razionale e votato a una sana gestione finanziaria.

È affascinante gestire le attività #racing in modo imprenditoriale, con indicatori di performance oggettivi, e al tempo stesso tributare la giusta attenzione al fattore umano, comprendendo le posizioni di tutti i protagonisti, dai piloti ai team, dai partner tecnici ai Clienti sportivi. Non si tratta tanto di affermare “abbiamo bisogno di questo altrimenti non vinceremo”, ma di valutare il risultato complessivo per Audi. In quest’ottica, l’accentramento dei ruoli di amministratore delegato e responsabile del motorsport costituisce un’opportunità.

La prima uscita “sul campo” nel suo nuovo ruolo è stata il Rally del Marocco a ottobre. Come ha vissuto questo primo contatto con il deserto?
Sono rimasto impressionato dallo spirito di squadra che il team ha dimostrato nelle condizioni più avverse. Anche durante la tempesta di sabbia, durata ore, tutti hanno contribuito e supportato i colleghi. Tanto gli uomini di Q Motorsport quanto i ragazzi di Audi Sport sono estremamente ambiziosi e concentrati, ma sempre in sintonia. Riconoscono le reciproche responsabilità e competenze. Considerata la complessità dei raid, è cruciale avere in squadra uno specialista come Sven Quandt. In qualità di team principal di Q Motorsport, porta con sé decenni di esperienza. Quando si tratta di definire la strategia di gara, sa esattamente come sfruttare al meglio i punti di forza del nostro concept tecnico e dei nostri equipaggi. Non solo, tutti i membri del team sono appassionati di sport motoristici, così come gli ingegneri, hanno un legame diretto con i piloti e c’è un interscambio continuo di esperienze e suggerimenti.

La Dakar è centrale all’impegno sportivo Audi. Quali sono gli obiettivi 2023?
Partecipiamo per la seconda volta alla Dakar e l’obiettivo minimo è conquistare il podio. Abbiamo sviluppato la vettura, possiamo contare sui migliori piloti e abbiamo creato una squadra motivata e di alto livello. Dobbiamo essere pronti e concentrati al massimo: la coesione del team sarà la chiave decisiva del successo. Al tempo stesso, devo essere realista e non posso dimenticare come, in un raid, vi siano fattori assolutamente imponderabili: incidenti, fenomeni atmosferici ed errori di navigazione sono ciò che rende unica questa competizione. Non possiamo controllare tutto, ma sono ottimista perché, oltre ad affinare la vettura, abbiamo compiuto notevoli progressi nelle procedure d’assistenza ed emergenza.

Che preparazione ha seguito per la sua prima Dakar?
Sotto il profilo manageriale, l’attività fuoristrada è decisamente diversa da quella in pista. In circuito è possibile accedere in tempo reale a una miriade di dati e la vettura è monitorata in ogni istante. Nel deserto, nella migliore delle ipotesi le prime informazioni arrivano dopo 40/50 minuti e la speranza è che non squilli il telefono satellitare. Un segnale che, solitamente, anticipa brutte notizie. È necessario un forte autocontrollo e, sotto il profilo personale, la massima adattabilità. Di recente, ad esempio, ho imparato come si possa superare un'intera giornata tra le dune sfamandosi con un vasetto di porridge di miglio per neonati.

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