Alle prime luci dell’alba di ieri, a seguito di intense precipitazioni protrattesi per tutta la notte, nel territorio di Casamicciola Terme, sull’Isola di Ischia, si è verificato un fenomeno di colata rapida di fango lungo il versante settentrionale del Monte Epomeo che ad oggi vede il drammatico computo di una vittima e 11 dispersi, mentre i soccorritori sono ancora al lavoro.
“Purtroppo il rischio di questi fenomeni nella zona ischitana è elevatissimo, l’ultimo evento in ordine di tempo si è verificato nel 2009, e i dati del rapporto ISPRA del 2021 indicano per Casamicciola che circa il 60% del territorio ed il 30% della popolazione sono esposti ad un rischio elevato”, rileva Lorenzo Benedetto, Presidente Centro Studi CNG.
“I piani per l’Assetto idrogeologico elaborati dalle Autorità di Bacino, evidenziano condizioni di fragilità dell’intero territorio nazionale peggiorate da uno sviluppo caotico e da un non corretto uso del territorio stesso: infatti si è costruito molto spesso in posti dove condizioni geologiche e geomorfologiche non lo avrebbero consentito” prosegue Benedetto.
Cosa fare:
“Dopo le operazioni di soccorso e dei primi interventi volti al superamento dell’emergenza e dunque alla ripresa delle normali condizioni di vita e di lavoro, che il sistema di Protezione Civile sta già attuando, sarà importante fare le valutazioni delle condizioni di rischio residuo, con sopralluoghi dedicati anche in relazione agli interventi urgenti di riduzione del rischio da realizzare” afferma Arcangelo Francesco Violo, Presidente CNG.
Prospettive:
“Più in generale occorre una strategia integrata di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico, dobbiamo imparare a convivere con il rischio, il rischio zero non esiste.” continua Violo.
Come si può fare? Attraverso l’attuazione di un piano pluriennale di prevenzione e gestione che preveda non soltanto la realizzazione di interventi di tipo strutturale, cioè opere di consolidamento, arginature, briglie, vasche ecc., ma anche una serie di azioni ed interventi non strutturali.
Campania un importante riferimento è la Legge regionale del 10 agosto
2022 numero 13, che favorisce ed incentiva la delocalizzazione di edifici posti in aree a rischio di frana e alluvione.
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