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ottobre 17, 2022 - Galleria Nazionale

Quanto Bentivoglio?

La #mostra Quanto Bentivoglio? celebrativa dei 100 anni di #mirellabentivoglio (Klagenfurt 1922-Roma 2017) – un’artista, una curatrice, una poetessa, una performer e molto altro – guarda al futuro attraverso la presentazione di un centinaio di opere ancora oggi abbaglianti per la loro capacità di comunicarci, al di fuori degli standard consueti, il raggiungimento di altri significati possibili, il superamento del limite riduttivo dei confini dell’opera.

Negli anni Settanta gli artisti verbovisuali, nutriti dal clima sociale, culturale e politico di quel decennio, vogliono rovesciare la cultura egemone per trovare altri modi di sopravvivenza.

Ci sono anche le donne, che pure non sono mai state nel novero della cultura dominante.

Bentivoglio sceglie per loro la strada maestra, riservando alle artiste un posto in prima fila.

Grazie alla #mostra Materializzazione del linguaggio nell’ambito della XXXVIII Biennale  di Venezia nel 1978, Bentivoglio sostiene e promuove una #mostra, e poi molte altre a seguire,  di sole donne, nella quale presenta il loro lavoro mettendole - finalmente - in luce, interrogandosi sulla questione femminile, la rappresenta, trova e promuove per ognuna delle sue artiste aspetti e circostanze specifici.

Sia il catalogo che la #mostra, curata da Nicoletta Boschiero e realizzata in collaborazione con l’Archivio Mirella Bentivoglio, espandono lo sguardo dell’artista mantenendo un ruolo sperimentale, proponendo un considerevole numero di opere, alcune delle quali inedite accanto ad altre famosissime, e nel #libro di accompagnamento, oltre al testo della curatrice #nicolettaboschiero, un approfondimento su 10 lavori esemplari che ancora oggi fanno discutere.  La natura dell’occasione pone le basi di quello che potrà essere un futuro catalogo ragionato pubblicando una cospicua bibliografia dell’artista, redatta da Rosaria Abate, esemplare nel mostrarci quanto sia stato corposo il suo lavoro critico.

L’esigenza di “rompere in continuazione”, oltre allo sforzo di proporre altre possibilità fuori dagli schemi prestabiliti, così insita nel temperamento dell’artista, è stata declinata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in un allestimento inconsueto.

Le opere, provenienti per la maggior parte dall’Archivio Bentivoglio, giungono anche da prestigiose istituzioni:  oltre ai tre significativi lavori appartenenti alla collezione della Galleria Nazionale stessa, da Venezia, Ca’ Pesaro, dal Mart di Rovereto, possessore della donazione dell’artista, dall’Archivio Tullia Denza, dalla collezione conservata alla Biblioteca Nazionale di Roma, e dalle raccolte di singoli appassionati collezionisti e gallerie (Galleria gramma_epsilon, Atene, tra tutte), in un panorama in grado di restituire la complessità dei fenomeni affrontati nella scrittura verbovisuale, nella land art, nelle azioni performative, in un arco temporale che va dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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