Cookie Consent by Free Privacy Policy website ALICE RONCHI With a rose in your teeth
maggio 27, 2022 - Francesca Minini

ALICE RONCHI With a rose in your teeth

Alice Ronchi, come ognuno di noi, ha delle ossessioni. Di recente "Famous Blue Raincoat" di Leonard Cohen ha accompagnato le sue giornate, al punto da scegliere un frammento di questo brano di culto per With a rose in your teeth, la sua terza personale in galleria. Non è tanto l'indiscutibile qualità del cantante e compositore ad aver colpito l’artista, quanto piuttosto le emozioni che questa traccia ha generato in lei. 

Benché il titolo della #mostra possa sembrare un po' naïf - evocando l'immagine di una donna seducente con una rosa tra i denti - Ronchi vuole in realtà sottolineare uno stato di ambiguità, a metà tra vulnerabilità e audacia. Con questa immagine l'artista esprime il desiderio di richiamare una figura femminile che si offre all’altro, desiderosa di compiacere e di essere amata, impavida e fragile allo stesso tempo. L’immagine della rosa, fiore delicato e allo stesso tempo potenzialmente pericoloso, rivela l'audacia di chi l’afferra. Questo fiore inoltre ha un significato intimo per l'artista, poiché le donne della sua famiglia per generazioni si sono tramandate l'amore per la coltivazione delle rose antiche.

Con questo titolo, Ronchi rievoca il coraggio di quella figura femminile il cui incessante bisogno di essere accettata la costringe a superare i propri limiti. L’esigenza di cura e tenerezza nasce, paradossalmente, da intimi conflitti, soffocati e silenziosi, che spesso prendono il sopravvento nelle relazioni e si trasformano in altro.
With a rose in your teeth riunisce produzioni inedite, tutte incentrate su tematiche ricorrenti nella pratica dell’artista, come ad esempio la ricerca di una giovinezza idealizzata e gioiosa e l’espressione di un timido, ma profondo desiderio di tenerezza.

Se il bisogno umano di affetto non conosce né tempo né limiti, la sua forma e le sue modalità dipendono dagli eventi che ci circondano, in una dimensione sia privata sia collettiva. Gli avvenimenti che hanno segnato gli ultimi anni hanno accelerato e amplificato i processi di esclusione e solitudine e mai come oggi l'essere umano avverte la necessità di toccare, avere rapporti fisici e soprattutto tornare a intrattenere uno scambio emotivo con gli altri e con se stesso. E in questo, il lavoro di Ronchi, pur nascendo da un percorso intimo e personale, riporta elementi universalmente validi.

True Care – Room 1

Entrando nello spazio della galleria, il visitatore si trova di fronte all'opera cardine della #mostra, True Care. Questa nuova produzione si compone di una serie di otto dipinti che raffigurano forme organiche tondeggianti dipinte su sottili fogli trasparenti sovrapposti e racchiusi in una cornice di plexiglass.

Le forme sembrano sfiorarsi con delicatezza, come se si accarezzassero con rispetto e dolcezza, avvolgendosi reciprocamente in una sensazione familiare e affettuosa. Una sorta di paesaggio onirico che vuole suscitare tenerezza e leggerezza; una narrazione poetica di qualcosa di astratto in dialogo con una dimensione sfumata che si relaziona con i sogni, con i ricordi, con i sentimenti e con un intimo desiderio di cura. I dipinti di grande formato sono tutti rivolti verso il visitatore, invitato a uno scambio intimo con le loro forme timide e avvolgenti, che suscitano uno stato di vulnerabilità in chi le osserva.

Come afferma l'artista, questa intimità ritrovata "è ciò che desidero più di tutto, toccare delicatamente lo spettatore, accarezzarlo dolcemente e condividere qualcosa che per me è puro e innocente".

Nessuna narrazione, nessuna rappresentazione, solo l’intento di condurre lo spettatore in un'atmosfera immersiva, leggera e impalpabile.

Talismano – Room 2

Proseguendo nella seconda sala della galleria, Talismano segna un ritorno alle origini di Ronchi come scultrice. Si accede in un piccolo spazio che favorisce un dialogo diretto con l'opera e al centro della stanza è collocato un elemento prezioso, altamente simbolico: un arco solare sostenuto da due colonne che lo elevano, come una sorta di altare sacro. Questa scultura esoterica a misura d'uomo, realizzata in marmo rosa del Portogallo e ottone, trasmette un senso di protezione. Con Talismano l'artista gioca con lo spazio e con le sensazioni che esso produce. Come afferma Ronchi, "l'intimità riunisce tutto: paure, segreti, bisogni, desideri nascosti e pura bellezza. L'intimità e l'intimo bisogno di cura è ciò che la #mostra rappresenta, è la chiave di tutto, il punto di partenza e il punto di arrivo e di espressione".

Voglia di tenerezza – Room 3

Timidamente installata nell’ufficio della galleria, Ronchi ha posizionato Voglia di tenerezza. Un arco dal diametro sottile delinea una scritta dalla calligrafia infantile suggerendo una ricerca più privata e intima di armonia e apertura. La scelta di collocare l’opera in un ambiente lavorativo sottolinea ancora una volta la volontà dell'artista di giocare sulla duplicità di emozioni: la spensieratezza e la leggerezza dell'infanzia in un dialogo inaspettato con il mondo del lavoro e degli adulti.

Sebbene la #mostra giochi sulla dicotomia emotiva dell'artista, le opere cardine non rivelano questo lato passionale spesso sofferente, non rivelano la distanza ma il momento irrinunciabile dell'incontro.