Padova-Monterenzio (BO), 18/5/2022 - Tutti dipendiamo dalla sopravvivenza delle api e degli altri insetti impollinatori, e la vita degli impollinatori dipende dalla conservazione degli ecosistemi naturali, a partire da quell’organismo complesso di specie vegetali che sono i boschi.
È con questa consapevolezza che in occasione della #giornatainternazionaledelleapi, che si tiene in tutto il mondo il 20 maggio, FSC Italia – l’organizzazione no profit che promuove la gestione responsabile delle foreste – e Conapi-Mielizia – il Consorzio Nazionale Apicoltori – condividono un messaggio comune, consapevoli del forte legame fra foreste gestite in modo sostenibile e la conservazione degli insetti che permettono l’impollinazione, e quindi anche la produzione di cibo e la preservazione della biodiversità in natura.
Gli studi della Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) confermano infatti che 71 delle circa 100 specie di colture che forniscono il 90% del cibo nel mondo sono impollinate dalle api e dagli altri insetti. Si calcola inoltre che a livello mondiale tali organismi siano responsabili dell’impollinazione di più del 75% di tutte le colture e di oltre il 90% delle piante selvatiche. “Api e altri impollinatori non solo, quindi, contribuiscono direttamente alla sicurezza alimentare, ma sono fondamentali indici di biodiversità” spiega Nicoletta Maffini, direttore generale di Conapi-Mielizia, la maggiore impresa cooperativa fra apicoltori in Italia e tra le più importanti a livello europeo con le sue 315 aziende individuali o collettive, con oltre 110 mila alveari in tutta Italia, che conferiscono da duemila a tremila tonnellate di miele ogni anno.
“Gli apicoltori e gli operatori che tutelano il patrimonio forestale – spiega Diego Florian, direttore di FSC Italia, l’iniziativa nazionale della Ong che in tutto il mondo promuove la certificazione di gestione forestale responsabile e di filiera dei prodotti forestali – ognuno per la propria competenza, sono direttamente interessati a preservare gli ecosistemi naturali. Da questo nasce la necessità di sviluppare piani e azioni comuni per la conservazione, il ripristino e la valorizzazione di queste aree”.
“Le api inoltre – aggiunge Florian - sono un’eccellente sentinella ambientale, un vero e proprio sensore viaggiante per diverse sostanze contaminanti presenti non solo nell’aria ma anche nell’acqua e nel suolo. Le buone pratiche forestali possono avere un impatto davvero importante sull’apicoltura e il benessere degli insetti, proprio grazie ai servizi naturali che i boschi offrono: come la preservazione della biodiversità, il mantenimento di condizioni ottimali per il ciclo dell’acqua e la cattura dell’anidride carbonica e degli inquinanti”.
“Le api e gli apicoltori stanno vivendo anni estremamente difficili, fra raccolti deludenti e fortemente condizionati dalla crisi climatica e da morie provocate dall’uso di sostanze tossiche. Basti pensare – aggiunge Maffini - che i nostri apicoltori nel 2021 hanno visto calare i raccolti del 50% rispetto al decennio 2000/2010. Le minacce principali sono costituite dalle attività umane che modificano gli habitat, dall’uso sconsiderato di pesticidi, dal consumo di suolo, dall’impoverimento dei paesaggi, dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici e dalla diffusione di parassiti e malattie veicolate dall’introduzione di nuove specie aliene invasive. Oggi più che mai i nostri soci hanno una grande necessità di aree ad alto valore naturale per i loro alveari; per questo avere sempre più boschi gestiti secondo criteri di sostenibilità è fondamentale. Proprio per aumentare la conoscenza e la sensibilizzazione su questi temi, oltre a numerose altre iniziative, abbiamo lanciato in questi giorni una box #mielizia in legno certificato FSC che si trasforma in un bee hotel per consentire alle persone di dare ospitalità alle api solitarie”.
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