A rischio coltivazioni di grano, mais, riso e girasole Made in Italy
Con un 2022 segnato da precipitazioni quasi dimezzate è allarme #siccita e incendi per l’arrivo in grande anticipo del grande caldo estivo. È quanto emerge dall’analisi della #coldiretti in riferimento all’ondata di caldo anomalo sull’Italia con temperature superiori ai 30 gradi. Un innalzamento repentino della colonnina di mercurio dopo un mese di aprile segnato da temperature inferiori di 0,35 gradi rispetto alla media storica del periodo secondo l’analisi della #coldiretti su dati Isac Cnr.
Nonostante le recenti precipitazioni il livello idrometrico del fiume Po resta basso a -2,4 metri, dopo aver raggiunto il livello minimo da decenni, come pure le percentuali di riempimento che vanno – sottolinea la #coldiretti – dal 33% di quello di Como al 38% del Maggiore, secondo il monitoraggio della #coldiretti.
Una situazione rappresentativa dello stato di sofferenza in cui si trovano molti corsi d’acqua lungo la Penisola a causa dei cambiamenti climatici che hanno modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni, con l’emergenza #siccita che – precisa la #coldiretti – continua ad interessare importanti aree del Paese a partire dalla Pianura Padana dove si concentra il 30% della #produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento.
La #siccita colpisce le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la #produzione di cibo Made in Italy per le tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari.
Ma a preoccupare – continua la #coldiretti – sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme. La #siccita, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana – rileva la #coldiretti – con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti.
Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – insiste #coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la #coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
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