Cookie Consent by Free Privacy Policy website “Supersport 600: intervista a marco bussolotti, pilota axon seven team”
maggio 02, 2022 - axon.seven.team

“Supersport 600: intervista a marco bussolotti, pilota axon seven team”

È iniziata ufficialmente la Stagione 2022 del Campionato Italiano Velocità e i piloti della Supersport 600 di Axon Seven Team, Marco Bussolotti e Nicholas Luzzi, si preparano a tornare in pista per il Round 2 di #vallelunga il 7 e 8 maggio, sul tracciato dell’Autodromo Piero Taruffi. Il primo Round sul circuito Romagnolo si era concluso con un 2° posto per Bussolotti, in lotta nel gruppo di testa fino alla vittoria sfiorata per un pelo e in una gara rivoluzionata da un nuovo regolamento che prevede la corsa di #moto di cilindrate diverse: tutte insieme in pista ma distinte in due categorie, la 600 CIV e la Supersport Next Generation, con #moto in configurazione mondiale. Una gara spettacolare, pubblico finalmente tornato sugli spalti, “ci siamo riscaldati – dice Marco Bussolotti – ma ora si punta al titolo!”.

 Intervista a Marco Bussolotti

 Marco, la tua avventura al CIV è cominciata, sei pronto per il Round 2 a Vallelunga?

Si, sono abbastanza in forma, mi sento pronto. Sono un imprenditore e lavorando quasi 12 ore al giorno faccio un po' fatica, ma mi sto allenando il più possibile.

 Sempre protagonista delle prime posizioni, quali sono le differenze con lo scorso anno, sia in gara che all’interno del team?

All’interno del team mi trovo molto meglio, il nostro team manager, Paolo Cannizzaro, insieme a Enzo Baratto, presidente di AP.esse SPA titolare del brand Axon Micrelec, nostro main sponsor, hanno creato davvero un bel gruppo. C’è un bel clima, si sta proprio bene. Naturalmente, facciamo i conti con una differenza tecnica, rispetto allo scorso anno. Mi riferisco al nuovo regolamento che vede la “vecchia 600” correre insieme alle #moto in configurazione mondiale. Io punto a vincere la mia categoria, cercando di stare nella mischia con gli altri; conosco tutti i piloti e so bene chi ho davanti, il prossimo anno si vedrà.

Qual’è il tuo modo di vivere il motociclismo? Come influisce nella tua carriera/vita?

Corro da circa 25 anni, questo sport è la mia vita! Mi da l’energia e la voglia di andare avanti su tutto, non potrei assolutamente farne a meno. Nello sport come nel lavoro sono abituato a “combattere” e a fare sempre del mio meglio: nella mia officina ad Ancora, il Busso Garage, devo mandare avanti quattro famiglie e lì sento lo stimolo classico che si ha quando partecipi a un Campionato di alto livello. Faccio un mestiere che mi aiuta sicuramente tanto, essendo meccanico e pilota allo stesso tempo, riesco a percepire prima, anche in pista, le problematiche che ci possono essere sulla #moto.

Quali sono le piste che preferisci e perché?

Misano e Imola perché sono quelle in cui riesco meglio a mettere in luce il mio stile di guida e anche “il mio talento”; l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è dove il pilota fa la differenza! Misano, una pista tecnica, bella, ci si gira molto bene; #vallelunga non mi dispiace, una pista diciamo “neutra”. Mugello, pista bellissima però è il mio tallone d’Achille, le mie ultime prestazioni lì non sono andate molto bene, speriamo che quest’anno non sia così. Potrebbe essere una pista che, invece, ci darà grandi soddisfazioni. Gli altri piloti sono decisamente più indietro, le mie attenzioni sono focalizzate sul mio unico avversario, Kevin Zannoni. In ogni caso, un pilota deve andare forte su tutte le piste, oppure, cambiare mestiere. Ma è ovvio che ci sono piste dove si soffre un po' meno e in altre di più. È proprio in quelle dove fai più fatica e resti nelle posizioni che contano, che si vede la stoffa del campione.

 Quali sono (se ce ne sono) le difficoltà più grandi che incontri durante una gara?

Da diversi anni partecipo a una categoria che conosco bene. Conosco i miei rivali e so come gestire la gara, conosco i miei punti forti e i punti deboli dei miei avversari. Cerco di sfruttare al massimo il mio potenziale per fare al meglio possibile.

In questa nuova era della Supersport ti “manca” competere con i migliori piloti della SS600 dello scorso anno, come ad esempio, Caricasulo, Stirpe o Mercandelli?

Si certo. C’è come la sensazione di fare una categoria “inferiore” ma siamo tutti consapevoli del reale potenziale di ogni pilota. A parità di condizioni, staremmo lì a giocarcela tutta. Se consideriamo la differenza importante della Supersport Ng e il gap tecnico della #moto, nel Round 1 mi separavano circa 6-7 secondi dagli altri, non eravamo lontani.

Round 1, secondo sul podio dopo Zannoni. Cosa non ti ha fatto arrivare primo?

Partendo dietro, sono stato penalizzato un pochino. Poi, quando perdi il gancio con il primo gruppo è sempre più difficile risalire e, inoltre, ho avuto qualche problema di setup che non mi ha aiutato a esprimermi al meglio e se cala il grip della gomma tutto si amplifica in maniera esponenziale. In Gara 2 guidavo decisamente meglio, ero nel gruppo in testa, mi sono dovuto accontentare. Se sei un po' in difficoltà meglio non rischiare e portare in casa risultati, cercare di puntare a far bene quando sei in condizioni di farlo.

Quanto incide il supporto del team nelle prestazioni di un pilota?

Tantissimo! Quando c’è tranquillità all’interno del box, c’è un bel feeling tra tutti i tecnici e meccanici, elettronici, sospensionisti, quando insomma c’è squadra, c’è un bel clima e il pilota è più concentrato solo sulla gara e meno su certe dinamiche che si ripercuotono su di te e non ti permettono di dare il massimo.

Quali sono i tuoi pensieri durante gli ultimi giri in pista?

Agitato emotivamente. Sempre, sin da quando ero piccolo. Gli ultimi due giri sono i più cruciali e difficili, ti giochi tutto, se sei nelle posizioni che contano. È lì che si vede il lavoro che hai portato avanti durante tutta la gara. Il cuore pompa a mille, è il momento più importante in cui non devi sbagliare e, piuttosto, devi dare tutto te stesso. Durante i primi devi stare calmo, devi cercare di piazzarti nelle posizioni migliori, poi devi esprimerti al meglio nel finale di gara.

Quanto è importante l’allenamento e la forza fisica in questo sport?

È tanto importante. Lavorando non ho tutto il giorno a disposizione e non ho la fortuna di molti colleghi che hanno la possibilità di fare questo sport come mestiere. Però è uno stimolo in più e il fatto che io riesca a portare avanti più cose mi da tante soddisfazioni. Cerco di seguire un’alimentazione regolare senza troppe trasgressioni, evito cibi calorici e mangio molte proteine e verdure, più carboidrati durante le gare per avere l’energia necessaria per resistere a lungo.