Cookie Consent by Free Privacy Policy website Psicoenciclopedia possibile di Gianfranco Baruchello in mostra al Centre d’Art Contemporain Genève di Ginevra | dal 15 settembre al 17 ottobre 2021
settembre 14, 2021 - fondazione baruchello

Psicoenciclopedia possibile di Gianfranco Baruchello in mostra al Centre d’Art Contemporain Genève di Ginevra | dal 15 settembre al 17 ottobre 2021

Fondazione Baruchello, con il sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, presenta la #mostra: Gianfranco Baruchello, Psicoenciclopedia possibile. La #mostra è organizzata con la direzione artistica di Andrea Bellini e Carla Subrizi, con la collaborazione di Ambroise Tièche.

Centre d’Art Contemporain Genève
Rue des Vieux-Grenadiers 10, 1205 Genève
Opening: 14 settembre 2021
15 settembre – 17 ottobre 2021

Dal 15 settembre al 17 ottobre 2021 il #centredartcontemporaingeneve presenta la #mostra Psicoenciclopedia possibile di #gianfrancobaruchello. Il progetto, che per la prima volta viene presentato all’estero con una #mostra, è promosso dalla #fondazionebaruchello e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

L’esposizione, organizzata dall’istituzione ginevrina, introduce al pubblico francofono una selezione di voci e di tavole di immagini estratte dall’opera omonima di #gianfrancobaruchello Psicoenciclopedia possibile, una enciclopedia personale che decostruisce e ripensa lo stesso sistema enciclopedico, realizzata dall’artista tra il 2017 e il 2020 e pubblicata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani.

Come scrive il direttore del #centredartcontemporaingeneve, Andrea Bellini: «Queste grandi imprese individuali, che si fondano su una forma poco comune di ostinazione e ossessione tendono da un lato a catalogare il mondo e dall’altro a redigere degli autentici ritratti psichici, intellettuali e comportamentali dei propri autori». Il progetto editoriale completo comprende più di 1200 lemmi ordinati alfabeticamente e 200 tavole di immagini; da qui Carla Subrizi (Presidente della Fondazione) e #gianfrancobaruchello hanno estratto i materiali da presentare in #mostra, scegliendo tra le parole giudicate maggiormente significative in relazione al momento storico attuale, segnato dalla pandemia e dalla crisi economica. “Acrobata”, “avventura”, “coraggio”, “disequilibrio”, “limite”, “opportunità”, “saltimbanco”, sono solo alcune delle voci selezionate che evocano i sentimenti di speranza, immaginazione e futuro che caratterizzano il presente, tutti frammenti di un progetto enciclopedico più ampio.

Psicoenciclopedia possibile è un’opera di ricerca e montaggio che propone un articolato sistema di relazioni tra le voci, tratte da scritti editi e inediti, appunti e trascrizioni di sogni, e tavole (found images) tratte da materiali preesistenti. L’opera è concepita, infatti, come un ipertesto che promuove la partecipazione attiva del lettore-osservatore all’associazione di parole e immagini, e alla costruzione di significati multidirezionali. La politica e la storia, il sogno e il rimosso, la natura e l’ambiente, il racconto e la memoria trovano così nuovi modi di convergenza e inattesi accostamenti. Come in ogni altro lavoro di #gianfrancobaruchello, pittura, scultura o installazione, anche Psicoenciclopedia possibile, questa volta in un #libro, mette in adiacenza il diverso, concepisce narrazioni discontinue, produce il cortocircuito, invita chi guarda o chi legge ad interrogarsi su accostamenti inattesi.

Nella #mostra al #centredartcontemporaingeneve è anche presente una selezione di disegni realizzati da #gianfrancobaruchello negli anni recenti, mentre lavorava alla Psicoenciclopedia possibile: immagini tracciate su carta bianca che alternano forme di micro-organismi, piccoli oggetti stilizzati, strutture minime e proiezioni ortogonali, spesso accompagnate da simboli come frecce, cifre o lettere. Continua il direttore Andrea Bellini: «Gli elementi rappresentanti subiscono metamorfosi e variazioni continue: si ripetono, si ribaltano, girano, si dividono, si riflettono gli uni sugli altri, mostrano il proprio interno, creano un flusso visivo misterioso non lineare, di natura archetipica, rizomatica e labirintica».

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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