Cookie Consent by Free Privacy Policy website La forma del Tempo ciclo di conversazioni online Col tempo. Le immagini di un concetto astratto che si fa figura a cura di Claudia Cieri Via
giugno 21, 2021

La forma del Tempo ciclo di conversazioni online Col tempo. Le immagini di un concetto astratto che si fa figura a cura di Claudia Cieri Via

Continua il ciclo di conversazioni online, trasmesse tramite la piattaforma Zoom, dedicate ai temi della mostra La Forma del Tempo

Lunedì 21 giugno alle ore 21.00, Claudia Cieri Via, Università la Sapienza di #roma, terrà la conferenza dal titolo Col tempo. Le immagini di un concetto astratto che si fa figura.  

Cos'è il Tempo? A questa domanda, apparentemente banale, Sant'Agostino rispondeva:

«Se nessuno me lo chiede, lo so; se cerco di spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so»

Nelle Confessioni di Agostino sono delineate le problematiche di fondo sul tempo, sulla sua dimensione ontologica fra immobilità e mobilità, fra eternità e temporalità, già a partire dalla tradizione veterotestamentaria, con riferimento alla creazione, per trovare continuità nel mito, nell'astrologia ed infine nella scienza fino all'età moderna. Tale problematica sul concetto di temporalità nel corso dei secoli si focalizzerà da una parte sugli aspetti della misurazione del tempo, in rapporto alla vita sociale e alle successive esigenze scientifiche con la nascita della tecnologia e la messa a punto della costruzione degli orologi e dall'altra sul tempo interiore come durata.

La visualizzazione del tempo non può prescindere dai diversi significati che tale dimensione concettuale ha avuto per l'umanità nel corso dei tempi. Quale è stato dunque il rapporto di interdipendenza fra il concetto di tempo e la sua traduzione in immagini?

A partire dal pensiero degli antichi le immagini del tempo hanno costituito una sorta di vocabolario visivo atto a tradurre i concetti in immagine: dal Kairos della celeberrima scultura, perduta, di Lisippo, a Saturno con la sua falce a Giano bifronte, per arrivare alle immagini astrologiche negli splendidi manoscritti miniati  che mettono i pianeti al servizio delle forme di misurazione del tempo attraverso lo zodiaco, i calendari e dunque l'alternanza delle stagioni e l'influsso delle stelle sull'umanità; per trovare una certa continuità nelle moralizzazioni medievali caratterizzate anche dai Trionfi di Petrarca e l' introduzione della dimensione etica ed interiore del tempo arricchita da elementi allegorici e simbolici in particolare nella pittura di cassone e nelle serie di pannelli matrimoniali .

Una riflessione sulla fugacità del tempo e della vita e in particolare sul memento mori
 introduce nel Rinascimento una forma di resa allegorica delle immagini attraverso la ritrattistica, un genere artistico fiorito fra Quattrocento e Cinquecento, che trova una originale espressione nel capolavoro di Tiziano, l'Allegoria della Prudenza (Londra, National Gallery, 1565).
La densità culturale dell'età del Rinascimento ha permesso inoltre di visualizzare il tempo anche attraverso la traduzione di testi letterari nella resa concettuale in immagini artistiche di una straordinaria capacità comunicativa, percettiva sensoriale e concettuale.

Nicolas Poussin nel dipinto La danza della Vita Umana, (1634-36, Londra, Wallace Collection) riesce a rendere immediatamente il concetto di ciclicità del tempo attraverso il movimento, al ritmo della musica di Kronos/ Saturno. Un'immagine simile fu ripresa qualche decennio dopo nella decorazione della #mostra dell'orologio notturno di Giuseppe Campani (1658-59), dove si mette in atto una sorta di danza delle Ore a segnare il fluire del tempo e dunque la transitorietà del tempo fuggitivo, nella rotazione del meccanismo dell'orologio, come viene commentato dall'iscrizione: "Fugabile/ Rotabile".