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maggio 06, 2021 - Yovis

Cambio di stagione: perché è un periodo così delicato? Cosa succede al nostro organismo e come aiutarlo.

Gli integratori alimentari #yovis, con la loro azione che favorisce l’equilibrio della microflora batterica, e #carnidynplus, che combatte la stanchezza fisica e mentale, aiutano ad affrontare al meglio il cambio di stagione

Milano, 05 maggio 2021 – L’arrivo della bella stagione è un periodo che molti aspettano con gioia, ma che può spesso arrecare disturbi al nostro organismo.
È un periodo di cambiamento: aumentano le ore di luce, influenzando i ritmi circadiani, cambia l’ambiente esterno, con sbalzi di temperatura e di umidità, e cambiano anche le nostre abitudini.
Questo vuol dire che anche l’organismo si trova “costretto” a subire un cambiamento, e non è raro che la reazione a tale avvenimento si manifesti attraverso fastidiosi segnali.

Cambio di stagione: cosa succede all’organismo

Il cambio di stagione, infatti, può dare origine al cosiddetto Disordine Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder, in acronimo SAD, come “triste” in inglese). Sono numerose le persone che manifestano svariati sintomi come stanchezza, spossatezza, irritabilità, ansia, insonnia ecc.
La Dottoressa Maria Luisa Cravana, Biologa Nutrizionista spiega: “La sindrome, o letargia, primaverile comporta stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione, senso di debolezza generale: molte persone in questo periodo si sentono costantemente scariche e demotivate, come se mancasse loro il carburante necessario a portare avanti le tante attività quotidiane.”

In questo periodo delicato, anche l’intestino è sottoposto a una fase di assestamento delle nuove abitudini, che possono alterare la microflora batterica.
Il Dottor Paolo Orsi, Gastroenterologo, spiega cosa succede all’apparato gastrointestinale: “Il legame  tra cambio di stagione e disturbi digestivi è acclarato, si verificano non di rado intensificazione dei fastidi, nei soggetti già predisposti, e nuovi casi di alterazioni e disbiosi all'apparato gastrointestinale. In questo periodo si manifestano aspetti psicosomatici e anche alterazioni di alcuni neurotrasmettitori che agiscono sia direttamente che indirettamente sul nostro intestino”.
Il Dottor Orsi prosegue: “Gli sbalzi termici caratteristici del periodo, inoltre, possono provocare un abbassamento delle difese immunitarie… e intestino e sistema immunitario sono strettamente collegati tra loro. L’intestino, infatti, non solo è il principale organo della digestione nell’uomo, ma contribuisce in maniera determinante alle difese immunitarie dell’organismo. Basti pensare che circa il 70% delle cellule immunitarie dell’organismo è situato proprio nell’intestino”.
Ma non sono solo le cellule intestinali ad interagire con il sistema immunitario.

La Professoressa Patrizia Brigidi, Docente di Biotecnologia delle Fermentazioni presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, spiega: “Sono circa 39 trilioni i batteri, virus e funghi che abitano il nostro intestino e costituiscono il microbiota intestinale. Si tratta di un’entità univoca e personale, diversa in ognuno di noi; una moltitudine dinamica, che varia con l’età, la dieta, l’ambiente… e chiaramente anche con le stagioni. Anche l’aria ha un suo microbioma, l’“aerobiome”, una nuvola di microrganismi che ci circonda e che cambia in base a temperatura e umidità, risentendo così della stagionalità. Anche l’aria che respiriamo, dunque, influenza il nostro microbiota intestinale. Studi recenti, inoltre, dimostrano che nelle regioni in cui vi sono forti cambi climatici il microbiota è più variabile rispetto che in altre regioni del mondo.”

Cosa fare? Alimentazione corretta, buone abitudini e attività fisica regolare

Sicuramente l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo: previene i fastidi, quando è corretta o, al contrario, li aggrava, quando è sbagliata.
La dieta, infatti, è un fattore chiave che influenza la composizione del microbiota intestinale, ma per essere davvero efficace, deve essere un’abitudine.
La Dottoressa Cravana, indica l’alimentazione più corretta per entrambi i disturbi: “Per contrastare la stanchezza fisica e mentale è preferibile consumare pasti leggeri ricchi di frutta fresca e secca, verdura, cereali integrali, carni magre, alimenti ricchi di vitamine, ed evitare cibi difficilmente digeribili.”
Per mantenere l’equilibrio intestinale - continua la Dottoressa - “è bene consumare abitualmente cibi fermentati come yogurt e miso, fibre, cereali integrali ed evitare invece il consumo eccessivo di carne, fritti, cibi piccanti e speziati, cioccolato, formaggi stagionati e ovviamente bevande gassate e alcool.”

Oltre all’alimentazione, praticare attività fisica regolare e condurre uno stile di vita corretto (non fumare, andare a dormire almeno due ore dopo i pasti e ridurre lo stress) sono altri due fattori importanti per prevenire questi disturbi.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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