Cookie Consent by Free Privacy Policy website Chi non si è mai imbattuto in una serie di commenti infuocati sotto un post o un Tweet a causa di un errore grammaticale o ortografico?
aprile 27, 2021 - Babbel

Chi non si è mai imbattuto in una serie di commenti infuocati sotto un post o un Tweet a causa di un errore grammaticale o ortografico?

Se nella vita quotidiana non si correggono amici e parenti per non sembrare pedanti, online sembra essere (quasi) tutto permesso 

Gli esperti di linguistica di Babbel, la #app che porta le tue competenze linguistiche ad un livello superior, hanno analizzato il fenomeno del language (o grammar) police dal punto di vista linguistico e glottodidattico, definendo i casi nei quali è opportuno o no correggere gli altri e le diverse prassi all’estero.  

Dalla grammar police ai puristi della lingua

Ma cos’è la grammar o language police? Si tratta di persone che criticano e correggono compulsivamente refusi ed errori grammaticali e ortografici, specialmente nei dialoghi formali e su internet, spesso in modo molto scortese, o addirittura aggressivo. In modo analogo, i tedeschi definiscono i grammar police Sprachpolizei (polizia della lingua) ma anche Klugscheißer (sapientone) o Besserwisser (saccentino), in Brasile invece vengono chiamati fiscal gramatical. Ci sono poi i puristi della lingua, i quali sono altrettanto intransigenti nei confronti di errori e refusi, ma anche nei confronti di forestierismi, in particolare degli inglesismi come “CEO” e “deadline” per citarne alcuni, o di termini come “sindaca” e “ministra”, entrati nel vocabolario italiano a seguito del dibattito sul linguaggio di genere. 

Correggere o non correggere?

Ignorare del tutto le regole grammaticali e l’importanza dello scrivere correttamente sarebbe sbagliato. Tuttavia, come regola generale sarebbe opportuno astenersi dal correggere gli altri, soprattutto quando l’errore non pregiudica il senso del messaggio afferma Rita Santoyo Venegas, esperta di didattica di Babbel.  

In due casi in particolare è assolutamente inappropriato: quando una persona sta condividendo un'esperienza personale ed emotiva, perché potrebbe decidere di non aprirsi più, e quando si sta avendo un dibattito serio. Online infatti capita spesso che qualcuno rifiuti totalmente e sminuisca l’opinione altrui limitandosi a evidenziare e criticare un errore grammaticale, senza in realtà addurre delle argomentazioni a sfavore. Di fatto si screditano la persona e le sue idee solo in base ad uno (o più) errori. “Bisognerebbe chiedersi se la credibilità di una persona dipenda davvero dalle competenze grammaticali ed ortografiche e se un errore non possa essere causato da una distrazione o dalla frettacontinua Rita Santoyo Venegas. In altri contesti, se proprio non si può fare a meno di correggere, bisognerebbe usare tatto: si può per esempio presentare la correzione come un fatto curioso

Con i bambini invece, sia nella fase di apprendimento del linguaggio sia quando studiano una seconda lingua, la chiave è non correggere in maniera diretta, ma preferire piuttosto un metodo indiretto ovvero la ripetizione della stessa frase in maniera corretta. Ad esempio, se il bambino dice: "Me likes apples", si potrebbe replicare: "I like apples too". Lo stesso vale quando si tratta di lavorare su questioni di pronuncia o di lessico. 

I Paesi dove si corregge di più

In Brasile correggere gli errori altrui è considerato altamente snob e sgarbato a meno che non si tratti di celebrità e politici. Altrimenti è meglio commettere qualche errore per non sembrare troppo raffinati. In Spagna invece è considerato accettabile correggere gli altri specialmente quando si tratta di comunicazione scritta ed è infatti molto comune. Anche i tedeschi, come gli italiani, si dimostrano paladini della correttezza della lingua, in particolare online, così come i nostri cugini d'Oltralpe, tra cui è molto diffuso un forte orgoglio per la propria lingua e per il suo uso corretto. Non sorprende che la maggior parte dei britannici invece preferisca l’educazione ed eviti di correggere la grammatica degli altri.  

Grammatica ed errori: tutti i Paesi chiudono un occhio quando si tratta di flirtare 

Secondo un sondaggio globale commissionato da #babbel all’agenzia di ricerca IPSOS, è l’accento ad essere considerato una parte fondamentale della personalità. Il 71% ritiene anche che un accento straniero sia un tratto distintivo che caratterizza una persona e che la rende più attraente. A discapito dei grammar police, quindi, più di ogni cosa è l’accento a fare la differenza quando si tratta di flirtare a livello internazionale. Soavi, intriganti e seducenti, gli accenti e le pronunce lasciano spesso gli ascoltatori ammaliati all’ascolto.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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