Cookie Consent by Free Privacy Policy website Lo stemma Poldi pezzolitorna a casa
dicembre 03, 2020

Lo stemma Poldi pezzolitorna a casa

Milano, 3 dicembre 2020 

Giovedì 3 dicembre il #museo Poldi Pezzoli presenta alla stampa il “ritorno a casa” del monumentale  stemma gentilizio Poldi Pezzoli realizzato in bronzo fuso dall’artista lombardo Lodovico Pogliaghi (Milano, 1857 – Sacro Monte di Varese, 1950), tra il 1875 e il 1880. 

Il recupero dell’opera si deve ai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di  Monza, guidati dal Maggiore Francesco Provenza. Questo importante intervento è avvenuto in stretta  collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di  Milano, in particolare con la Soprintendente Arch. Antonella Ranaldi e con la Dr.ssa Raffaella  Bentivoglio-Ravasio, Funzionario responsabile per la tutela del #museo Poldi Pezzoli. 

«Grazie a questo importante ritrovamento, di eccezionale importanza storico-artistica – dichiara  #annalisazanni – direttrice del #museosi ricompone un brano di storia del #museo e lo stemma torna  finalmente visibile a tutti, collocato sull’arco di ingresso allo Scalone Antico, in una sorta di benvenuto  ai visitatori che stanno per accedere al piano superiore della casa-museo a scoprirne le collezioni.  Questa operazione è anche la testimonianza dell’ottimo gioco di squadra che è possibile tra tutte le  diverse realtà che operano nella conservazione e nella tutela del nostro prezioso patrimonio e il Museo  è particolarmente grato a tutti gli “attori” di questa vicenda». 

L’indagine  

L’indagine aveva preso il via nel dicembre 2018 sulla base di una segnalazione da parte della  Soprintendenza in seguito alla comunicazione della Direzione del #museo Poldi Pezzoli, relativa alla  vendita all’asta con incanto di uno “stemma scultoreo in bronzo”, pubblicato sul catalogo di una nota  casa d’aste. 

L’opera 

L’importante fusione faceva parte della decorazione della balconata del Salone Dorato del palazzo Poldi  Pezzoli, alla quale #ludovicopogliaghi, allora allievo prediletto di Giuseppe Bertini all’Accademia di  Brera, lavorò dal 1875 al 1880. Il pezzo fu poi trafugato il 3 dicembre 1946, durante l’apertura del  cantiere adibito ai lavori di ricostruzione postbellica del palazzo, che aveva subito danni gravissimi a  causa dei bombardamenti nel corso del secondo conflitto mondiale.  

Lo stemma raffigura l’arme dei nobili milanesi Poldi Pezzoli dei quali Gian Giacomo (Milano, 1822 - 1879), fondatore del #museo, fu il discendente più noto.  

La foggia ovale, sagomata e sormontata da corona e cornice, è sviluppata a volute e attraversata da nastri  e corde; una conchiglia sulla parte superiore e fronde di quercia ai lati.

Lo stemma viene blasonato inquartato come segue: nel 1° quarto un gallo fissante un sole d’oro; nel 2°  quarto un’aquila, nel 3° quarto un piede e infine nel 4° quarto nuovamente l’aquila. 

La nuova collocazione 

L’opera, al momento del ritrovamento, si trovava in un ottimo stato di conservazione e non è stato  necessario alcun intervento di tipo conservativo.  

In accordo con la Soprintendenza, nel corso del sopralluogo della Dottoressa Raffaella Bentivoglio Ravasio e dell’Ingegnere Italo Tavolaro, dopo avere eseguito un apposito saggio sulla muratura, si è  quindi deciso di esporre lo stemma bronzeo all’ingresso del #museo sul cornicione di accesso allo Scalone  Antico. 

È stata infatti scartata l’idea di riposizionare il manufatto nella collocazione originaria, ovvero sul  balcone del Salone Dorato per le seguenti ragioni: a) conservativa: lo stemma si presenta in ottimo stato  di conservazione e l’esposizione in esterno potrebbe causare negli anni la formazione di alterazioni e  ossidazioni; b) di visibilità/fruizione: in esterno lo stemma non sarebbe visibile se non dal giardino (al  quale è vietato l’accesso) o dalle finestre di alcune sale del #museo ma a grande distanza; c) filologica: la  balconata attuale non è originale (anch’essa rubata) e stilisticamente non coerente con lo stemma.