Cookie Consent by Free Privacy Policy website "Space Junk": la prima personale in Italia di Sonia Leimer
ottobre 09, 2020 - Museion

"Space Junk": la prima personale in Italia di Sonia Leimer

Museion presenta

Sonia Leimer, Space Junk

Durata #mostra 10.10.2020 – 17.01.2021

Inaugurazione 09.10.2020, ore 19.00

A cura di #letiziaragaglia e Frida Carazzato

Museion presenta “Space Junk”, la prima personale in Italia di #sonialeimer (Merano, 1977, vive e lavora a Vienna). I rottami spaziali, cioè quelle parti di satelliti e di sonde spaziali che ricadono fortuitamente sulla superficie terreste, sono per l’artista il punto di partenza per un’esplorazione del presente da diverse prospettive – un presente plasmato sulle idee utopiche della modernità e che ora si vede costretto a confrontarsi con visioni di un futuro distopico, in uno stato di crisi permanente. La circostanza della pandemia globale sottolinea una volta di più la rilevanza dei quesiti messi in luce dall’artista.

La #mostra, ospitata al quarto piano di #Museion, presenta lavori esistenti e nuove sculture create per l’occasione, come la serie Space Junk, che dà il titolo all’esposizione, e il nuovo video Eden Antarctica. L’artista ha inoltre realizzato un nuovo intervento di tipo architettonico nello spazio espositivo, inserendo una grande parete libera e curva, che oltre a dividere la sala a metà funge da dispositivo per l’esposizione di una serie di serigrafie e da parete per la proiezione di un video.

Lo studio di oggetti e materiali significativi dal punto di vista culturale, sociale, storico o personale, è al centro del lavoro di #sonialeimer, che si colloca tra scienza e finzione. Questa particolarità caratterizzava anche il primo progetto realizzato dall’artista per la Project Room di #Museion Along those lines e il video 2030 proiettato sulla facciata mediale (2012).

Le sculture in metallo intitolate Space Junk, paradigmatiche per la nuova #mostra a Museion rientrano nell’interesse dell’artista per i rottami spaziali che, cadendo letteralmente dal cielo, sono pesantemente danneggiati dall’ingresso nell’atmosfera e dall’impatto sulla terra. Il ritrovamento di questi residui evoca da una parte il pensiero del progresso tecnologico, che indica all’umanità nuove opportunità per il futuro, dall’altra le problematiche ecologiche ed etiche insite in questa infrastruttura orbitale che supporta la tecnologia digitale. Le cinque sculture in #mostra, di grandi dimensioni, assomigliano a veri rottami spaziali e nascono consapevolmente dal discostamento e dalla deformazione dell’originale.

La ricerca per la pianificazione di future colonie umane su altri pianeti è il tema del nuovo video in #mostra Antarctica. Qui i ricercatori e le ricercatrici del Centro aerospaziale tedesco del Progetto EDEN ISS vivono isolati in una stazione di ricerca in Antartide per testare le possibilità di coltivazione di piante in un ambiente ostile alla vita. In una sottile oscillazione tra realtà e finzione, il video presenta scene reali accompagnate dalla voce di una scienziata fittizia che racconta, come in un diario, la vita alla stazione di ricerca. Intorno allo stesso ambito tematico si muove anche l’opera Weltraumsalat, sui metodi di crescita sperimentali per una futura agricoltura nello spazio. Il materiale della stampa “screen print” - un multistrato isolante magnetico, utilizzato in astronautica- fa riferimento all’universo di tecnologie future.
Si rifà invece alla corrente dello space age design, nato nella Germania occidentale nel Dopoguerra, lo smalto in stile “fat lava”, con cui è realizzato l’omonimo lavoro a parete. Lo stile è legato all’epoca delle prime esplorazioni spaziali, e quindi ai desideri utopistici di sviluppo e prosperità. Anche le ceramiche Spardosen (“salvadanai”), sono in stile “fat lava” e ricordano i grandi vasi da terra degli anni cinquanta e sessanta. Qui delle sottili fessure creano un lieve spostamento di significato e trasformano gli oggetti in salvadanai: cambiandone la funzione, Leimer ammicca a un’epoca la cui incrollabile fiducia nel futuro appare, dalla prospettiva odierna, un po’ naif.

Prova a cogliere l’evanescenza di un elemento impalpabile come il fumo la serie di opere “O”. Per questi lavori, #sonialeimer ha raccolto le fotografie di anelli di fumo – proveniente da fonti diverse, come una sigaretta, un vulcano o stelle morenti- stampandole su rotoli di carta da sigarette. Le immagini rinviano così a dimensioni molto diverse: dal fumo inalato che penetra nelle più piccole cellule del corpo umano, fino agli anelli di fumo immensi che si formano nelle dimensioni cosmiche dell’universo.

In questa continuo passaggio tra presenza e assenza, natura e tecnologia, scienza e fantascienza, #sonialeimer mette così in luce l’essenza della realtà nella sua più intrinseca ambiguità.

In occasione della #mostra verrà pubblicato un catalogo trilingue (de/ita/eng) con testi di Silvia Eiblmayr e #letiziaragaglia.

Sonia Leimer (Merano, Italia, 1977) vive e lavora a Vienna. Ha studiato architettura al Politecnico di Vienna e all’Accademia di Belle Arti di Vienna ed è stata tra i fondatori e le fondatrici dello studio di architettura e galleria Nullmaschine (2001–2002). La sua trasmissione radiofonica settimanale intitolata “Image and the City” è stata trasmessa da Radio Orange dal 2005 al 2012. Nel 2012 – 2016 ha insegnato all’Academy of Fine Arts, Vienna. Nel 2017 – 2018 ha insegnato “Installazione e Architettura” all’ETH di Zurigo, Dipartimento di Architettura e #arte. Nel 2019 ha insegnato, in collaborazione con Alessandra Cianchetta, presso la Cooper Union – The Irwin S. Chanin School of Architecture, New York City. In ambito internazionale le sue opere sono state esposte all’ISCP di New York, al Kunsthaus Zürich; all’Artothek di Colonia; al Commonwealth and Council di Los Angeles; alla Barbara Gross Galerie di Monaco; a Basis Frankfurt; alla BAWAG Contemporary di Vienna; alla Galerie nächst St. Stephan di Vienna; al Hammer Museum di Los Angeles; al Leopold Museum di Vienna; al LAMOA, Los Angeles Museum of Art; al Ludwig Forum für Internationale Kunst di Aquisgrana; al MAK Center for Art and Architecture di Los Angeles; alla Manifesta 7, Rovereto; al mumok – Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien di Vienna; a #Museion di #bolzano; al Museum der Moderne di Salisburgo; al Salzburger Kunstverein; e alla 5. Biennale di Mosca. #sonialeimer è stata vincitrice, nel 2018 della quarta edizione dell’Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Generale #arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.

Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10–18.

Giovedì ore 10-22, con ingresso gratuito dalle ore 18.

Lunedì chiuso.

Ingresso: 7 Euro, ridotto 3,50 Euro


->Save the Date

Talk “Kunst trifft Wissenschaft” (l’arte incontra la scienza)
con David Gruber, astrofisico e direttore del #museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige
Giovedì 29.10.2020, ore 19-20.30. In lingua tedesca

Museion – #museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano
Piazza Piero Siena 1
I-39100 Bolzano

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www.Museion.it

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