Cookie Consent by Free Privacy Policy website DS 19 innovazioni in continua evoluzione raccontate in una brochure d’autore
settembre 18, 2020 - DS

DS 19 innovazioni in continua evoluzione raccontate in una brochure d’autore

Nel 1965 la #ds19 ha compiuto i suoi primi dieci anni di età. Frutto di un progetto avviato nel lontano 1938 e presentata per la prima volta al pubblico nel 1955, la #ds rappresentava un autentico laboratorio viaggiante per le sue tecnologie assolutamente innovative e anche per il suo stile, unico al mondo, che la rendeva speciale e inconfondibile, così come avviene oggi nei continui aggiornamenti di #ds 7 CROSSBACK, modello che ha introdotto la nuova era di #ds Automobiles come brand indipendente.

La #ds19 fu un progetto composto interamente da soluzioni innovative, sotto ogni punto di vista: carrozzeria in materiali d’avanguardia come vetroresina e alluminio, per ridurre le masse che superano il baricentro, un design perfettamente funzionale e aerodinamico (che le vale, tra gli altri, il gran premio della giuria della Triennale di Milano nel ‘57), i freni a disco montati per la prima volta in serie su un’automobile, il servosterzo, di serie per la prima volta in Europa, il cambio semiautomatico che elimina la frizione ma non assorbe potenza, perché privo di convertitore, l’incredibile impianto idropneumatico che garantisce la sospensione autolivellante sulle quattro ruote, la frenata proporzionale al carico, la sterzata e il funzionamento del cambio stesso. Mai, prima di allora, tante innovazioni si trovavano su un’unica automobile. 

Anche dopo anni dal lancio della vettura, il coro dei clienti e dei giornalisti di settore decretava all’unanimità il successo di questo modello. La #ds19 era considerata come inarrivabile metro di paragone in termini di comfort, lusso e sicurezza e si arricchiva continuamente di nuove voci. Grande merito aveva anche la ricerca degli ingegneri che proponevano aggiornamenti incessantemente apportati alla produzione, il lavoro di tecnici e stilisti che limavano piccole e grandi cose, dal design del frontale alla fluidità del cambio, dai materiali della plancia alle imbottiture dei sedili.

Così, dopo dieci anni dal lancio della DS19, il pubblicitario Robert “Bob” Delpire, fu incaricato di celebrare il successo riscosso dalla #ds presso la Stampa specializzata di tutto il mondo e di editare una delle più celebri brochure della #ds, chiamata -ovviamente- “Unanimité”

Delpire, oltre che straordinario pubblicitario, era anche un celebre editore d’arte e annoverava tra i suoi amici e collaboratori i più famosi tra grafici, registi e fotografi, fu pertanto facile per lui ottenere la collaborazione di un giovane e straordinario artista della macchina fotografica qual è lo statunitense William Klein, uno degli inventori della fotografia di strada, che già aveva collaborato con Delpire a una strepitosa brochure dedicata alle Cabriolet ID e #ds e alla realizzazione di un fantastico “spot” filmato delle ID e #ds uscito nelle sale cinematografiche qualche mese prima.

Klein chiese e ottenne di ritrarre la #ds19 in un ambiente a lui assolutamente familiare e dove avrebbe potuto, come sua abitudine, rompere ogni codice della fotografia tradizionale: le strade delle metropoli americane, con le loro luci, i loro colori e i volti di quel popolo giovane e spensierato che erano gli americani degli anni ’60.

Il risultato furono ventiquattro pagine che hanno segnato la comunicazione dell’automobile, dove persone, gesti quotidiani, insegne al neon ed espressioni si fondono con le linee eclettiche della #ds che, inaspettatamente, si trova perfettamente a suo agio in quel panorama per lei alieno, lontano delle luci delle capitali europee, dai loro caffè e da quell’atmosfera parigina dove eravamo abituati a veder muovere la Dea delle automobili.

Oggi è una delle brochure più ambite dai fan della #ds classica e spunta cifre importanti ai mercatini o sulle aste online quando è in buone o ottime condizioni, cosa facilitata dalla grande qualità di stampa e dalla carta patinata e plastificata usata da Bob Delpire per le sue opere più importanti.

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