Cookie Consent by Free Privacy Policy website Matteo Fraterno: Esperienze / L'infinito intrattenimento
febbraio 09, 2020 - Casa Morra. Archivi d’Arte Contemporanea

Matteo Fraterno: Esperienze / L'infinito intrattenimento

OPENING 15 FEBBRAIO ORE 12:00

Fondazione Morra - Biblioteca per le Arti Contemporanee
Vico Lungo Pontecorvo 29/d, Napoli

Come sognare dentro una biblioteca? È l’interrogativo che riecheggia nella Biblioteca per le Arti Contemporanee della #fondazionemorra, in occasione di Esperienze / L’infinito intrattenimento, di #matteofraterno. Un percorso che lascia trasparire tutte le caratteristiche di un meticoloso viaggio d’archeologia contemporanea, dove tutta una serie di oggetti e “installazioni” tratti dal vissuto dell’artista e delle humanae litterae, sembrano rivivere sotto la luce di sottili poemi visivi. Ogni singolo oggetto disegna uno scenario ontologico, la cui forza evocativa è racconto pensato come un dispositivo che si insinua nelle fitte trame della letteratura di viaggio. Esperienze L’infinito intrattenimento, infatti, è anche l’indicazione topografica di un luogo specifico già esplorato dall’artista – il sito archeologico di Oropos, dove i pellegrini sostavano per la notte in una condizione di mitica incubazione purificatrice - ora riferimento ideale e portatore di una nuova avventura per la conoscenza, modello stimolante da veicolare e proporre ancora. Con un atteggiamento tautologico, #matteofraterno durante un mese di permanenza nei luoghi della biblioteca della #fondazionemorra, risemiotizzerà il tempo della lettura scandagliando nel passato, per tracciare un processo intellettuale sempre più aperto alla ricerca, allo scavo, all’approfondimento, alla lettura e alla rilettura sussurrata, declamata, partecipata. Tra i materiali esposti, i simboli di una cartografia mnestica infinita: un giaciglio di pelli di montone su cui “sognare meglio”; i libri Il bibliotecario di Leibniz di Sergio Givone e L’infinito intrattenimento di Maurice Blanchot, da cui prende il titolo questa esperienza; alcuni riferimenti fotografici dei transiti di viaggio dell’artista; un vaso di ceramica verde, impronta di continuità simbolica con la prima esperienza di collaborazione con Giuseppe Morra nella Vigna San Martino del 1995; una poltrona gialla che l’artista, riferisce cromaticamente al libro dei Pensieri non funzionali (Ed. Morra) di Cesare Pietroiusti. Visioni e dispositivi che invitano lo spettatore a uno sguardo ricettivo in uno spazio immersivo.