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dicembre 18, 2019 - Teatro Linguaggi Creativi

Corpi sul palco

Sabato 14 e domenica 15 dicembre 2019 il Teatro Linguaggicreativi presenta CORPI SUL PALCO, una rassegna di #performance artistiche, a cura di Andrea Contin, proposte da artisti visivi attivi a livello internazionale e giovani artisti esordienti. I protagonisti delle due serate escono dai contesti espositivi abituali e dalle Accademie per esibirsi nello spazio simbolico primario della rappresentazione – il palcoscenico del #teatro – e per raccontare come l’arte contemporanea utilizzi i linguaggi del corpo.

La performance artistica ha una storia parallela a quella del #teatro, di cui condivide le origini, almeno da quando Antonin Artaud ne individua una comune radice antropologica. L’artista-performer mette solitamente in scena le sue azioni in luoghi diversi dal palcoscenico, spesso cercando la collocazione site-specific che dà alla #performance artistica la valenza di un’incursione nella realtà ben diversa rispetto a quella teatrale. Oggi però i confini tra le arti performative – danza compresa – sono completamente sfumati, e le commistioni sono un’inevitabile nonché utile prassi.

Portare la #performance artistica nel luogo deputato del #teatro, a confrontarsi con la quarta parete, è allo stesso tempo un modo per allargare e mescolare due tipi di fruitori diversi e un gesto per ridare linfa vitale a una forma di espressione artistica che ancora oggi, come diceva Vito Acconci, fatica a “stare al centro”. Un centro che però forse non esiste, né fisicamente né socialmente, e che quindi va “decentrato” il più possibile, alla ricerca di nuova energia per tutti.

Gli artisti invitati appartengono a generazioni diverse e utilizzano linguaggi espressivi eterogenei: le serate di CORPI SUL PALCO offrono una visione il più ampia possibile, anche se inevitabilmente circoscritta, del mondo della #performance nelle arti visive, all’interno di un contesto diverso ma estremamente stimolante e denso di valenze simboliche e psicologiche. Le #performance si susseguiranno sul palco con ritmo teatrale, presentate dal curatore e a sua volta artista e performer #andreacontin, che introdurrà le azioni creando un filo conduttore estemporaneo alle serate. La rassegna è dedicata a Daniela Carrasco detta "El Mimo", artista di strada uccisa per le sue azioni civili durante le proteste antigovernative in Cile.

ARTISTI

Sergio Breviario nasce a Bergamo nel 1974, nel 1998 si diploma all’Accademia di Brera di Milano nel corso di pittura di Diego Esposito, nel 1998 studia presso la Kingston University di Londra e nel 2002 partecipa al Corso superiore di arti visive presso la Fondazione Ratti di Como, Visiting Professor Giulio Paolini. Nel 2006 frequenta il workshop Wherever We Go, tenuto da Adrian Paci, dove il confronto con altri artisti europei si è poi rivelato fondamentale. La sua ricerca si basa sul verificare sistemi espositivi che risultino essi stessi processi artistici. Oscillando fra l’utopia modernista e la coscienza post- moderna, mette in scena meccanismi espositivi privi di certezze assolute, sperimentando un approccio partecipativo

Daniel Gonzàlez, nato a Buenos Aires in Argentina nel 1963, vive e lavora tra New York e Verona. Il suo lavoro nasce dalla ricerca sul rito della celebrazione e lo sconfinamento tra categorie, e si declina in progetti pubblici chiamati “architetture effimere” – le prime due su larga scala realizzate in collaborazione con l’artista Anna Galtarossa nel 2007 – ispirate alle macchine barocche del Bernini, banner-painting in paillettes cucite a mano e pezzi unici indossabili presentati in #performance ad alto impatto. González crea mondi deliranti, pieni di energia, spazi di libertà dove le convenzioni esistenti collassano. Nel 2018 ha presentato l’architettura effimera Mi Casa Tu Casa come evento collaterale di Manifesta 12 a Palermo per poi realizzarne una seconda dal titolo #WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa con la partecipazione del pubblico del Museo Mar di Mar Del Plata a Buenos Aires.

Felice Levini nasce a Roma nel 1956, dove vive e lavora. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti, nel 1978, insieme a Giuseppe Salvatori, Claudio Damiani, Vittorio Messina e Mariano Rossano, apre uno spazio in via S. Agata dei Goti gestito dagli stessi artisti, che diventa luogo di incontro per mostre e serate di poesia. Il 1978 è anche l'anno della sua prima collettiva, "Artericerca ’78", al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1980 entranel gruppo dei "Nuovi-Nuovi" con la mostra a cura di Renato Barilli alla GAM di Bologna. Negli anni Ottanta sottopone le sue opere a un processo di scomposizione per poi passare a opere più compatte e tridimensionali, dominate da una struttura solida e geometrica. Dagli anni '90 il suo lavoro oscilla tra l'astratto e il figurativo e nei suoi allestimenti, alla ripetizione dell’immagine, viene contrapposta la presenza umana, viva.

H.H. Lim è nato a Kedah, in Malesia, nel 1954. Cresciuto a Penang si trasferisce poi in Italia, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal 1976 vive e lavora tra Penang e Roma, città dalla cui energia trae continua ispirazione. Artista concettuale con una spiccata disposizione per opere colossali, il suo lavoro si muove con disinvoltura tra dipinti, installazioni, #performance, video e suoni. È stato il fondatore di Edicola Notte, piccola "vetrina" di Trastevere a Roma che ha ospitato talenti italiani e stranieri, dove gli artisti invitati hanno potuto proporre liberi interventi slegati dal mercato e dal sistema. Noto per la sua ironia e per la tematica della comunicazione trattata attraverso l’uso di parole, gesti e #performance, ha esposto in innumerevoli mostre collettive e personali in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo il Padiglione della Malesia alla 58° Biennale di Venezia nel 2019.

Ruben Montini nasce a Oristano nel 1986 e attualmente vive e lavora a Verona. Interprete della cultura queer ed erede delle rivendicazioni sociali anni '60 e '70, ne esprime la precarietà con il linguaggio performativo e ne racconta la resistenza con l’installazione. Le sue poesie visive, fatte di lettere in broccato sardo, di testi cuciti con richiami all’estetica della tradizione, fissano momenti intimi come parabole di vita sociale; raccontano l’amore, la paura, la sessualità dell’individuo nella sua contemporaneità. Ha partecipato a numerose mostre internazionali, in istituzioni pubbliche e private, tra cui il recente intervento a Villa Adriana a Tivoli, ed è finalista al Premio Cairo 2019.

Giovanni Morbin nasce a Valdagno nel 1956 e vive e lavora a Cornedo Vicentino. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova nel 1982, dal 1978 la sua ricerca è legata ai comportamenti attraverso la #performance e, parallelamente, alla costruzione di oggetti funzionali all’azione quotidiana a cui conferisce il valore di strumenti. È coautore e firmatario della dichiarazione poetica ETICA ESPRESSIVA UNIVERSALE (EEU), pubblicata sul Corriere della Sera l’8 maggio del 1994 e, nel novembre del 1995, fonda SUPERFICIE TOTALE, contenitore del suo agire. A partire da quel momento le sue performances sono denominate Ibridazioni, azioni ibride caratterizzate di volta in volta da partner animale, vegetale, minerale, artificiale. Nel corso degli ultimi anni ha condotto una ricerca sulla natura di forma e immagine concretizzata da atomizzazioni di oggetti comuni come ideale riordino artistico del mondo.

Elena Nemkova è nata a Dushanbe in Tajikistan e vive e Lavora a Milano e San Pietroburgo. Il suo lavoro è una continua osservazione dell'evoluzione della scienza che traduce nel tentativo di portarla nella sfera dell'intimità, dell'umanità e del primordiale. I suoi disegni, sculture e #performance misurano le differenze e le possibili convergenze tra dimensioni apparentemente inassimilabili. Oltre ad aver esposto in svariate musei e istituzioni internazionali, partecipa alla Nekyia Opera Installation (con Dmitry Kourliandky e Dimitris Yamalis) al Voznesensky Center di Mosca nel 2019, a La Vielle #performance work session al #teatro Barcelona nel 2018, nel 2016 è stata finalista del Pomilio Blumm prize su SKY ARTE, nel 2017 allo Stanislavsky ElektroTeatr di Mosca, nel 2015 lavora con il dott. Stephen Whismarsh al Nuero Imaging Lab del Karolinska Institutet di Stoccolma e dal 2009 al 2014 è membro del gruppo interdisciplinare OUNPO _ Visual Forum.

Silvia Pastoricchio, giovane artista friulana nata a Monfalcone nel 1997, vive e lavora a Milano, dove studia all’Accademia di Belle Arti di Brera facendosi notare per talento ed entusiasmo. Impegnata nella riflessione sul rapporto tra spazio, corpo, tempo e identità, nel suo lavoro lo spazio è concepito come un luogo praticato, di cui il suo corpo diventa strumento di rilevamento cui è affidato il compito di ridiscutere lo spazio che lo circonda. Un lavoro che parte da una volontà di conoscenza di se stess e dei propri limiti, in cui l’atto è concepito come fortemente liberatorio, ogni volta come un nuovo inizio. Nel 2019 comincia la sua attività espositiva con Walk in Studio, festival degli spazi e degli studi d’artista, e Stand for girls, collettiva alla Fabbrica del Vapore a cura di Elisabetta Longari.

Pawel und Pavel si definiscono scenografi della mente. Si esprimono attraverso forme collaborative e disciplinari, con l’obiettivo di sviluppare situazioni e strategie per oggetti separati dal loro contesto comunitario. Il loro operare si declina essenzialmente in una pratica performativa, minima ma non effimera: a ogni azione compiuta corrisponde la produzione di uno o più manufatti. Il festival Italia Tropici a Roma nel novembre 2013, su invito di Michele Di Stefano, ha accolto la loro prima apparizione pubblica. #pawelundpavel è un progetto degli artisti Margherita Morgantin e Italo Zuffi.

Ilaria Piccardi, nata ad Alessandria nel 1991, vive e lavora a Milano dove si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha studiato fotografia con l’artista Alessandra Spranzi. Artista di grande forza e sensibilità, spazia nei suoi interessi tra fotografia, video, #teatro e attenzione al sociale. Accanto all’attività espositiva ha già ricevuto apprezzamenti e attestazioni, tra cui la "menzione speciale giovane talento" all’edizione 2013 del Premio Art Gallery a Milano e il recentissimo Premio Cinematografico Lavoro e Psiche dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino con il cortometraggio Grigio, Verde, Azzurro nel 2019.

Giovanna Ricotta, nata a Loano in provincia di Savona nel 1970, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1994 e in breve tempo si afferma come performer tra le più significative del panorama italiano. Dal 1997 ad oggi lavora con video, installazioni, foto e disegni, costruendo un’identità artistica in cui l'arte è vita e il corpo è oggetto. Nelle sue opere è sempre presente un dualismo provocatorio, in cui il corpo non è altro che un mezzo per arrivare al concetto finale e alla conclusione di un processo riflessivo articolato e complesso. Ha collaborato con importanti curatori tra cui Francesca Alfano Miglietti, Renato Barilli e Alessandra Galletta, con galleristi che hanno fatto la storia della #performance in Italia come Luciano Inga Pin, con importanti istituzioni artistiche come il Mambo di Bologna e la Fabbrica del Vapore di Milano e collabora con Giorgio Chinea Art Cabinet di Padova, dove ha tenuto la recente personale “Sorprendimi” nel 2019.

Camilla Rocchi è una giovane artista nata nella provincia di Milano nel 1998, studentessa di scultura all'accademia di Belle Arti di Brera. Fin da piccola si dedica alla ginnastica artistica acquisendo padronanza e sicurezza del proprio corpo. Diventa poi pugile agonista, disciplina decisiva per ragionare sul confronto fisico, diretto con l’avversario, finché con 15 incontri decide di terminare il percorso pugilistico per dedicarsi più liberamente alla propria arte. Sviluppa inoltre una fascinazione per la cultura "rave" e del "clubbing", in particolare a Berlino, dove il suono e l'utilizzo della luce diventano elementi fondamentali per il coinvolgimento del corpo. Nel 2018 partecipa a Versus Cravan, a cura di Elisabetta Longari alla Palestra Visconti dell’Arci Bellezza di Milano, e dal 2019 fa parte dell'organizzazione di Camera oscura, spazio Autogestito da studenti per dar vita a serate e progetti artistici indipendenti.

Anna Ulivi, nata a Forlì nel 1998, vive e lavora tra Forlì e Verona, dove studia all’Accademia di Belle Arti. Nel suo lavoro performativo e installativo, con un atteggiamento da nomade urbana, si fa carico dello spazio dell’esistenza attraverso i luoghi e gli oggetti vissuti e usati quotidianamente. Tra le sue mani gli oggetti familiari, abituali, personali raccontano abitudini di vita che impongono lo spazio del loro esistere e permettono di fare esperienza e pratica di riflessione intima. Ha già al suo attivo numerose mostre, tra cui ricordiamo la personale a cura di Giorgia Lucchi alla galleria Boccanera di Trento e le collettive Femminisssmmm, a cura di Maria Rosa Sossai e #giovannimorbin a Verona, e La terza notte di quiete, a cura di Christian Caliandro a Veronetta (VR).

Andrea Contin, curatore e presentatore della rassegna, è nato a Padova nel 1971 e vive e lavora tra Milano e Mantova. Diplomato con Concetto Pozzati all’Accademia di Belle Arti di Bologna e laureato in Psicologia all’Università di Padova, affianca alla ricerca artistica l’insegnamento, la scrittura critica e l’attività nel sociale. Nel suo lavoro d’artista unisce un'imponente presenza fisica a un uso del corpo divertente e provocatorio, aggirando la percezione razionale per arrivare direttamente ed empaticamente al vissuto dello spettatore, che si aggiunge a quello dell’artista grazie alla forza della metafora e alla semplicità di un linguaggio potente e diretto. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ha partecipato a premi e residenze, tenuto seminari e conferenze in musei e istituzioni e ha insegnato al Liceo, in Accademia e all’Università.




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