Ruben Jais dirige l’Ensemble laBarocca nel capolavoro settecentesco
Mercoledì 20 dicembre, ore 20.30
Auditorium di #milano – largo Mahler
Con il Natale, torna all’Auditorium di #milano il Messiah di Händel. laBarocca, ensemble specialistico de #laverdi fondato e diretto dal milanese Ruben Jais, ritrova l’incontro musicale con quello che è ormai diventato un classico del suo repertorio. Il capolavoro del compositore tedesco naturalizzato inglese, presentato a Dublino nel 1741 (oratorio per soli, coro e orchestra), sarà proposto al pubblico più trasversale – come si addice a un capolavoro senza tempo qual è il Messiah – mercoledì 20 dicembre (ore 20.30), nella tradizionale cornice dell’Auditorium di Milano in largo Mahler: un augurio speciale ed emotivamente carico di significati per i milanesi e non solo.
Protagonista sul palco della “Casa de laVerdi”, insieme agli strumentisti de laBarocca, anche l’Ensemble Vocale, diretto da Gianluca Capuano, e un cast di solisti specialisti del genere: Deborah York (soprano), Filippo Mineccia (contralto), Cyril Auvity (tenore), Renato Dolcini (baritono).
(Biglietti: euro 25,00/17,50; Info e prenotazioni: #auditoriumdimilano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it).
“LaBarocca – spiega il direttore RubenJais – ha ormai acquisito uno status che la pone tra gli ensemble specialistici di riferimento nel repertorio della #musica sei-settecentesca. Il Messiah è un appuntamento tradizionale: noi lo proponiamo a Natale anche se nell’opera di Händel, strutturata in tre parti, solo la prima è dedicata alla nascita di Gesù; la seconda al periodo quaresimale fino alla Resurrezione e al celeberrimo Alleluja, brano che tutti che conoscono; la terza parte invece è dedicata al giudizio universale.
“È una di quelle partiture che ogni volta danno la capacità al direttore di studiare nuove soluzioni timbriche, nuove soluzioni dinamiche, nuove soluzioni di equilibri e di fraseggi; partiture di una tale ricchezza che, anche cambiando il cast dei solisti, offrono sempre tante possibilità. Insomma: non ci stanca mai di studiarla e di dirigerla”.
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