Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec al Palazzo Reale di Milano
dicembre 07, 2017 - Comune di Milano

Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec al Palazzo Reale di Milano

Dal 17 ottobre 2017 al 18 febbraio 2018, Palazzo Reale di #milano celebra Henri de #toulouselautrec (1864-1901) con una grande monografica che ne evidenzia l’intero percorso artistico e i tratti di straordinaria modernità.

La #mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del #museo #toulouselautrec di Albi) e Claudia Beltramo Ceppi Zevi, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Giunti #arte Mostre Musei e da Electa, in collaborazione con il Musée #toulouselautrec di Albi, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia.


Il progetto, articolato in sezioni tematiche,conduce il visitatore a comprendere il fascino e l’importanza artistica del pittore bohémien che, senza aderire mai a una scuola, seppe costruire un nuovo e provocatoriorealismo, sintesi estrema di forma, colore e movimento. 

L’evoluzione stilistica dell’autore, di origine aristocratica ma testimone della Parigi dei bassifondi e delle case chiuse, viene delineata in tutte le sue fasi di maturazione, dalla #pittura alla grafica, con particolare riguardo per la sua profonda conoscenza delle stampe giapponesi e per la passione verso la fotografia.


In #mostra sono esposte oltre 200 opere di #toulouselautrec, con ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e affiches, provenienti dal Musée #toulouselautrec di Albi e da importanti musei e collezioni internazionali come la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington, il Museum of Fine Arts di Houston, il MASP (Museu de #arte di San Paolo), e la BNF di Parigi, e da diverse storiche collezioni private. 


Nelle sale di Palazzo Reale è possibile ammirare eccezionalmente la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati da #toulouselautrec, accompagnati da studi e bozzetti preparatori dell’artista “maledetto”: straordinari ritratti dei personaggi e del mondo dei locali notturni di Montmartre, dal Moulin de La Galette al Divan Japonais, dalla celebre Goulue a Jane Avril.

Toulouse-Lautrec conobbe fin dalla gioventù l’arte e la cultura giapponese. Il percorso della #mostra ospiterà dunque anche alcune rare e preziose stampe, certamente note a #toulouselautrec, di maestri giapponesi, fra le quali la serie completa della Maison verte di Utamaro che raffigura l’ambiente dei postriboli, con tutto l’universo di uomini e di donne che li abitavano.


La #mostra, introdotta da uno sguardo introspettivo sulla famiglia di #toulouselautrec, prende avvio con la sezione che analizza il rapporto intercorso tra l’artista francese e la fotografia, una delle tante novità, al pari della bicicletta, del manifesto pubblicitario, del telefono, che trasformeranno per sempre il quotidiano, portando con sé, nella vita parigina negli anni 1880, un’aria di inebriante modernità.

Per quanto riguarda Henri, il suo interesse, più che dal praticare in prima persona la fotografia, derivava dal gusto di farsi ritrarre. Non è un caso che, nel corso della sua vita, realizzò un unico autoritratto dipinto, il Ritratto di Lautrec allo specchio del 1880, qui esposto. Tuttavia egli tenne molto a costruire una propria immagine, incaricando gli amici di rappresentarlo in una serie di pose ironiche, al limite della provocazione, da lui stesso attentamente sceneggiate. A testimonianza di ciò, verrà proposta una galleria d’immagini dissacranti e irreverenti, che fanno da contraltare a quelle austere e paludate della vita di famiglia.


La rassegna ripercorre quindi il suo periodo di formazione; in questa fase, sono i ritratti di cani e cavalli a essere al centro della sua figurazione; questi ultimi, in particolare, ritorneranno in forme sempre diverse durante tutta la sua carriera, dai calessi e dalle scene di caccia fino agli straordinari e celeberrimi ritratti dei cavalli da corsa e dei loro fantini.


Ed è proprio il ritratto una delle cifre più caratteristiche della sua ricerca pittorica. A partire da quelli delle donne che, nel contrasto fra i colori di fondo e la parete, nella costruzione del nudo o, ancora, nell’evidenziazione sensuale delle calze nere in una ragazza giovane e pudica - come nell’Étude de nu. Femme assise sur un divan, del 1882 - rivelano già l’immagine della donna di cui #toulouselautrec sarà l’artefice. E poi quelli degli amici pittori e scrittori che rivelano la sua straordinaria capacità di introspezione psicologica.


Il quartiere di Montmartre ha rappresentato un altro importante capitolo della vicenda artistica di #toulouselautrec. Il sobborgo parigino, ricco di cabaret, trattorie, caffè concerto, sale da ballo, e piccoli esercizi che mescolavano una folla eterogenea e variopinta di poeti, scrittori, attori e artisti, si faceva portavoce di una carica trasgressiva che si basava sulla osmosi di rappresentanti del bel mondo ed esponenti del cosiddetto demi-monde, tra artisti e gente del popolo.

In questo ambito, #toulouselautrec condusse la sua ‘lettura della vita moderna’ a esiti davvero sorprendenti. È in questo mondo che il pittore scava nella psicologia di quanti lavoravano sotto la luce dei riflettori di Montmartre: ecco allora la corposità della Goulue, la raffinatezza di Jane Avril, l’inimitabile portamento di Yvette Guilbert, la forte presenza scenica di Aristide Bruant.

Il pittore ritrae i locali di Montmartre e i suoi protagonisti in modo convincente, pacato e realistico, senza sovrapporvi giudizi morali o etici, ma limitandosi a ‘raccontarli’ come si racconterebbe qualsiasi altro aspetto della vita contemporanea.


La novità introdotta da #toulouselautrec nel mondo contemporaneo fu il modo di raffigurare gli artisti e le ballerine attraverso un’affiche. Egli fu il primo a percepire la necessità di inventare un nuovo ‘stile’ per quel nuovo genere artistico, tipicamente cittadino, che è il manifesto.

Mostrandosi sensibile all’influsso delle stampe giapponesi, Lautrec impiegò linee impetuose, tagli compositivi audaci, colori intensi e piatti, colori squillanti che, applicati omogeneamente su superfici estese, rendevano il manifesto visibile anche da lontano, facilmente riconoscibile al primo sguardo e, soprattutto, attraente per il potenziale consumatore.


Il rapporto con le “ragazze” delle maison close costituì uno dei temi della vita di #toulouselautrec e una fonte di ispirazione decisiva al pari di quello con le cantanti, attrici e ballerine dei café-concert. In #mostra s’incontra la serie Elles, dedicata alla descrizione della vita nelle case chiuse, che s’impone come uno dei capolavori di #toulouselautrec e di tutta l’arte di fine Ottocento. Rappresentate nei gesti semplici della loro vita quotidiana, le ragazze delle maison sono descritte qui con la massima aderenza alla loro realtà umana. Le prostitute immortalate nei dipinti di #toulouselautrec non distolgono lo sguardo né tentano di sedurre. Al contrario, il loro comportamento è naturalmente sincero e spontaneo, libero da vergogna o falsa modestia, quasi ignaro, si può dire, del proprio potere di suscitare desiderio.

Chiude idealmente il percorso espositivo la sezione dedicata alle affiche. La modernità di #toulouselautrec non si esprime soltanto nella forma e nei colori utilizzati, ma anche nei suoi contenuti che rivelano una costante attenzione alla vita moderna in tutti i suoi aspetti, dal romanzo best-seller alla moda del ciclismo, divenuto fenomeno di élite, alla raffigurazione di un automobilista alla guida di una delle prime vetture.


Accompagna la #mostra un catalogo GAmm Giunti | Electa.


Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec 

Palazzo Reale, #milano (Piazza Duomo 12)

17 ottobre 2017 – 18 febbraio 2018


Informazioni e prenotazioni: T.+39.02.54915


www.palazzorealemilano.it

www.toulouselautrecmilano.it