Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il pianista Saleem Ashkar debutta con LaVerdi nel "quarto" di Beethoven - 7 e 9 aprile
marzo 20, 2017 - Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi

Il pianista Saleem Ashkar debutta con LaVerdi nel "quarto" di Beethoven - 7 e 9 aprile

Venerdì 7 e Domenica 9 Aprile

Auditorium di Milano - largo Mahler

 

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Pianoforte Saleem Ashkar

Direttore Pietari Inkinen



Continua l’esecuzione del ciclo integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. In questo 15° programma della stagione principale de laVerdi, protagonista è il “Numero 4”: il più proposto in assoluto nelle sale di tutto il mondo. Sarà affidato allo specialista Saleem Ashkar, pianista israelo-palestinese nato a Nazareth nel 1976, al debutto all’Auditorium di Milano, il cui talento è universalmente riconosciuto ed apprezzato.

Gradito ritorno invece per la “bacchetta” che dirigerà Ashkar e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi: sul podio di largo Mahler torna infatti il finlandese Pietari Inkinen, che vanta una lunga e proficua collaborazione con laVerdi e che dal 2015 è direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Praga. A Inkinen il gradito compito di dirigere la Sinfonia n. 2 del connazionale Jean Sibelius: opera che – come già per il #concerto beethoveniano di apertura – è la più conosciuta e interpretata sulla scena internazionale.

Doppio appuntamento venerdì 7 (ore 20.00) e domenica 9 (ore 16.00) aprile, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, in largo Mahler.

 

(Biglietti: euro 36,00/16,00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org).



Programma

In apertura di questo 15° programma della stagione principale de laVerdi vi presentiamo il secondo appuntamento con i concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven: il n. 4. Dedicato all’arciduca Rodolfo d’Austria, il #concerto - composto tra il 1805 e la fine del 1806 - inaugura un nuovo tipo di “formato” solista: il pianoforte entra infatti subito al centro della scena, mentre l’orchestra appare separata, a volte di rinforzo, altre volte completamente distaccata e contrastante, specialmente nel secondo movimento che sviluppa un conflitto aperto con solista. Il rondò finale riporta a un ordine ristabilito, dopo due movimenti in cui il compositore riversa nella propria opera una volontà esplicita di innovazione e di fantasia.

Dopo la strada tracciata dall’esuberanza di Beethoven, molti compositori romantici sentirono il bisogno di viaggiare per arricchire ulteriormente la propria creatività, mossi anche da un riscoperto senso della natura: così fecero ad esempio Liszt e più tardi altri, come il finlandese Jean Sibelius.

E veniamo alla seconda parte della locandina, con il “contributo” completamente orchestrale. Protagonista proprio Sibelius, con la Sinfonia n. 2, opera composta nel 1901 durante il suo il primo soggiorno all’estero, sulle colline di Rapallo, in Liguria. Per un compositore così sensibile alla natura come il finlandese, si può immaginare l’effetto estatico che il sole e i giardini liguri provocarono su di lui e dei quali lo stesso Sibelius scrisse in varie lettere. Si avverte dunque nello sviluppo musicale della sinfonia una malinconia tutta nordica, unita alle note emozionali ispirate dai colori e dalle atmosfere mediterranei, in un tenue cambiamento continuo di luci e ombre.