Cookie Consent by Free Privacy Policy website Le immagini indimenticabili di uno dei padri della fotografia del novecento in mostra a camera
december 12, 2022 - CAMERA

Le immagini indimenticabili di uno dei padri della fotografia del novecento in mostra a camera

Press release available only in original language. 

Torino, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
11 ottobre 2022 – 14 febbraio 2023 | Aperti tutti i giorni

Se c’è qualcuno che adoro, quello è Doisneau. 
L’intelligenza, la profondità di Doisneau, la sua umanità. È un uomo meraviglioso.
Henri Cartier-Bresson, Voir est un tout, pubblicato dal Centre Pompidou, 2013

L’antologica  di  grande  successo dedicata  al  maestro francese  Robert  Doisneau,  uno  dei  più  importanti fotografi del Novecento, arriva a #torino nelle sale di CAMERA - Centro Italiano per la  #fotografia, aperta tutti i giorni dall’11 ottobre 2022 al 14 febbraio 2023. Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio  di  Padova  e  Rovigo, la  mostra  presenta oltre 130 fotografie  dell’autore in  un  percorso  che  comprende le sue immagini più iconiche insieme a scatti meno noti ma altrettanto straordinari,  selezionati fra gli oltre 450.000 negativi di cui si compone il suo archivio.

Fra i fotografi più famosi al mondo, Robert Doisneau è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson,  uno dei padri della #fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. A partire dalla sua  #fotografia  più  conosciuta  – che  ritrae  il bacio  di una  giovane  coppia  indifferente  alla  folla  dei  passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera  attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a scattare: la guerra e la liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica,  la moda, gli artisti. 

Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o durante le lunghe giornate a girovagare per  Parigi, Doisneau racconta il proprio tempo attraverso uno sguardo guidato dalla disobbedienza e  dalla curiosità, indicati da lui come ‘i due requisiti principali di questo mestiere’. Ad accompagnarlo  in queste passeggiate sono gli amici scrittori, come Jacques Prévert, Robert Giraud e Blaise Cendrars, dei quali diceva “quando trovavo un’immagine pensavo a uno di loro, che poi era il primo a cui la  mostravo. Un po’ glielo dovevo, poiché erano stati loro a insegnarmi a vedere”.
Non sorprende, quindi, quanto le sue immagini siano impregnate di un surrealismo ‘premeditato’,  data la spiccata capacità nel comporre scene all’apparenza spontanee, come nel caso dell’iconica  #fotografia del bacio. Fortemente narrativi, questi scatti hanno la capacità di testimoniare un’epoca  in cui le persone cercano un nuovo equilibrio all’interno di una società in trasformazione, con i suoi  riti, le sue contraddizioni e i suoi numerosi attimi di inaspettata felicità.
Così come Brassaï e Andrè Kertész, autentici precursori di una #fotografia che si nutre dello spettacolo  ordinario della strada, Doisneau sviluppa uno stile personale che traspare anche nei suoi scritti o  nelle  didascalie  che  appone  alle  proprie  stampe:  un  equilibrio  fra  le  logiche  del  reportage e un’attitudine all’invenzione, cui si aggiunge una nota di scherzosa ironia nei confronti dei soggetti  che  ritrae. Con  il  suo  obbiettivo, Doisneau ha  catturato con  enorme libertà  espressiva la  vita  quotidiana degli uomini, delle donne, dei bambini di Parigi e della sua banlieue, sapendo tradurne  le  azioni  e  i  gesti,  i  desideri  e le  emozioni,  tracciando  uno  spaccato  realistico  ed  empatico  dell’umanità del dopoguerra.

È  questo  sguardo,  assolutamente  personale e talmente  lucido  da  riuscire  a  toccare  corde  universali,  ad  avergli  garantito  un  posto  d’onore  nella  storia  della  fotografia  del  XX  secolo, portandolo a essere uno degli autori più conosciuti al mondo. Nel 1983 gli viene, infatti, assegnato  il “Grand Prix national de la photographie”, a consacrazione di una carriera estremamente ricca e  densa. Tale consacrazione passa anche attraverso le numerosissime esposizioni, in Francia come  all’estero, le innumerevoli opere che rivisitano la sua #fotografia e i documentari a lui dedicati.

In #mostra a CAMERA oltre 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero che provengono tutte dalla  collezione  dell’Atelier  Robert Doisneau a Montrouge, a sud  della  capitale  francese,  suo  luogo  di  creazione e scoperte. È in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini  per oltre cinquant’anni, lasciando in eredità una mole incredibile di stampe e negativi che, ancora  oggi, sono in grado di stupire.

La #mostra a CAMERA si articola in 11 sezioni tematiche:
Bambini, 1934 - 1956
Occupazione e Liberazione, 1940 - 1944
Il dopoguerra, 1945 - 1953
Il mondo del lavoro, 1935 -1950
Il teatro della strada, 1945 - 1954
Scene di interni, 1943 - 1970
Portinerie, 1945 - 1953
Ritratti, 1942 - 1961
Una certa idea della felicità, 1945 -1961
Bistrot, 1948 - 1957
Moda e mondanità, 1950 - 1952

Completa l’esposizione, un’intervista video al curatore Gabriel Bauret e la proiezione di un estratto dal film realizzato nel 2016 dalla nipote del fotografo, Clémentine Deroudille: Robert Doisneau, le  révolté  du  merveilleux (Robert  Doisneau.  La  lente  delle  meraviglie),  che  contribuisce  ad  approfondire  la conoscenza  dell’uomo  e  della  sua  opera. Il  documentario  racconta  le  prime  pubblicazioni sui giornali, l’esperienza all’interno della Renault, l’occupazione e la liberazione, i felici  anni  del  dopoguerra,  la  banlieue di  Parigi  e  la  nascita  della  sua  fotografia  più  iconica.  Alcune  registrazioni  d’archivio  mostrano il  fotografo  all’interno  del  proprio  laboratorio,  contribuendo, insieme alla voce narrante della regista (che racconta del grande autore con l’affetto di una nipote  orgogliosa) a  creare  la  sensazione  di  intimità  e  prossimità  che  le  stesse  fotografie  di  Doisneau  generano fra l’osservatore e i soggetti ritratti.

Con  l’intento  di  favorire  la  partecipazione  di  un  pubblico  sempre  più  ampio,  in  occasione  della #mostra Robert Doisneau CAMERA ha dedicato una particolare attenzione al tema dell’accessibilità. 
Grazie alla preziosa collaborazione con il Museo dell’Ara Pacis di Roma e con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, la #mostra include un percorso dedicato alle persone con disabilità visiva che  comprende disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Oltre a questi supporti sarà anche proposto  un calendario di visite tattili gratuite guidate da operatori specializzati.
Il percorso dedicato al pubblico non vedente e ipovedente include:
• sei disegni in rilievo posizionati lungo il percorso #mostra, in corrispondenza delle fotografie 
originali;
• un’audio-descrizione,  che  guida  il  visitatore  nell’esplorazione  dei  disegni  in  rilievo  e  alla 
conoscenza dell'opera di Doisneau. 
L’esposizione è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.






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