Cookie Consent by Free Privacy Policy website Agriverde: vini secondo natura
april 02, 2019 - Agriverde

Agriverde: vini secondo natura

Press release available only in original language. 

Una storia lunga due secoli. Quella della famiglia Di Carlo e della cantina abruzzese. Fondata su rispetto della terra e strutture all’avanguardia.

La storia di #agriverde è una narrazione lunga cinque generazioni. Quella della famiglia Di Carlo, vignaioli tenacemente legati alla propria terra. Produttori intraprendenti, che già nel 1830, con Camillo e Nicola, i fondatori della cantina, spedivano i loro vini nelle “lontane terre della Savoia e del Granducato di Toscana”. Oggi gli orizzonti si sono molto espansi rispetto alle origini, ma nulla è mutato nella filosofia alla base di #agriverde. “Il #vino è un prodotto vivo”, spiega Giannicola Di Carlo, il titolare. “È la sintesi perfetta del rapporto tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e un luogo esatto. La possibilità di tradurre dei limiti in pregi, d’interpretare un territorio attraverso la conoscenza e il rispetto dell’ambiente”.

Una cantina unica, da vedere con i propri occhi

Un rispetto per l’ambiente che ha trovato piena espressione in una delle cantine più all’avanguardia nel panorama enologico internazionale. Un gioiello architettonico immerso nel verde delle campagne di Villa Caldari, non lontano da Ortona, in provincia di Chieti, la cui struttura è in ogni minimo dettaglio richiamo alla natura. La cantina, infatti, è progetta per emuare il paesaggio circostante ed è stata costruita seguendo i principi della Bio Architettura, rappresentando quello che oggi è riconosciuto come uno dei primi esempi d’Ingegneria Ecologica in Italia. I materiali naturali e le forme evocano le onde del vicino mare e il saliscendi delle colline in cui è situata. Una struttura in legno, acciaio e vetro, realizzata con vernici e colle naturali ed ecocompatibili. Al piano sotterraneo, le sale climatizzate che racchiudono la bottaia, il cuore della cantina, con barrique e tonneau per il riposo e la maturazione dei vini.

La scelta del biologico

Per #agriverde, ma soprattutto per Giannicola Di Carlo, quella green è stata una scelta di campo. Nel 1988, tutta la produzione dell’azienda abruzzese è stata convertita al regime biologico, seguendo innovative pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente. Del 1991, l’ottenimento della certificazione Icea, proprio in concomitanza con la promulgazione della prima regolamentazione europea sull’agricoltura bio. Innovativi, dunque, fin dalle origini. Con la certificazione che oggi ha raddoppiato: con una parte dei vini #agriverde divenuti anche Bio Vegan, perché totalmente privi di sostanze di origine animale, con l’ abolizione dell’ Albumina (dalle uova) e della Caseina (dal latte) dai processi di chiarifica.

La proposta al mercato

Agriverde presenta nella sua offerta al mercato vini fermi, dolci e spumanti. Una gamma completa, composta di etichette tanto da vitigni autoctoni quanto internazionali, con cui pre- sidia sia il canale tradizionale sia il moderno. “La Gdo vale circa il 30% del nostro mercato in Italia”, spiega Giannicola Di Carlo. “Presidiamo il canale con un’offerta che si compone di nove tipologie di #vino biologico e Bio-Vegan, per due brand. In primis, la linea ‘Natum’: con i classici abruzzesi da vitigni autoctoni – Montepul- ciano, Trebbiano e Cerasuolo d’ Abruzzo, a cui si aggiungono Pecorino e Passerina – e due etichette dal carattere più inter- nazionale, quali lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon. Dedi- cata, invece, agli spumanti è la linea ‘Zetis’, composta dal Brut da uve Pecorino e dal Rosé da uve Montepulciano”. Vini accolti con favore dai consumatori, come evidenziano i riscontri sul mercato. “Uno dei vini tra i più apprezzati da chi acquista in Gdo è il Montepulciano d’ Abruzzo bio della linea ‘Natum’, ma in grande ascesa sono anche il Pecorino, tipologia che ci ha consentito di scalare le classifiche di vendita fino a diventare leader di mercato nell’ambito dei vini biologici, e il Cerasuolo, rosé prodotto da uve Montepulciano che negli ultimi anni sta riscontrando un rilevante successo in aree geografiche storicamente non abituate a questo tipo di prodotto”.

Lo stesso ambito, quest’ultimo, che ha visto imporsi l’ultima novità firmata #agriverde, lo spumante Rosé bio della linea ‘Zetis’. “Un completamento di gamma”, evidenzia Di Carlo. “Che grazie alla sua innovativa spumantizzazione e al moderno packaging si è ritagliato uno spazio tra le bollicine di qua- lità”. Per una storia che prose- gue, sempre all’insegna della massima naturalità.



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