comunicato stampa
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giugno 02, 2015 - James Goodman Gallery
A Forte dei Marmi la mostra 'Percezioni visive', il progetto italiano della James Goodman Gallery
La prima iniziativa in programma è la mostra Percezioni Visive, che presenta 36 opere di Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Paolo Scheggi, Giuseppe Amadio.
L’elenco delle gallerie internazionali che credono nelle potenzialità del mercato italiano si arricchisce di un nuovo e prestigioso nome.
Sabato 13 giugno 2015, infatti, s’inaugura a Forte dei Marmi, sul litorale lucchese, il progetto italiano della James Goodman Gallery, tra le più prestigiose che operano a Manhattan, che conserva nella propria scuderia artisti quali Arp, Basquiat, Botero, Calder, Cornell, de Kooning, Dine, Francis, Giacometti, Gorky, Hockney, Lichtenstein, Miró, Moore, Oldenburg, Picasso, Rauschenberg, Riopelle, Rosenquist, Thiebaud, Warhol, Wesselmann e molti altri.
La prima iniziativa organizzata dalla James Goodman Gallery in Italia è un’esposizione - a carattere itinerante che avrà il suo epilogo alla James Goodman Gallery di New York, passando da Miami Art Basel - con la quale si celebrano alcuni degli autori contemporanei che hanno scritto la storia della pittura italiana degli anni sessanta.
Fino al 15 settembre, lo spazio di Forte dei Marmi (via Giosuè Carducci 45) ospiterà la mostra Percezioni visive. Integrazione tra spazi reali e spazi virtuali che propone 36 opere di Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Paolo Scheggi, esponenti storici di quella corrente definita da Gillo Dorfles, Arte oggettuale, cui si affianca una corposa sezione dedicata a Giuseppe Amadio, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Amadio.
Caratteristica comune agli artisti oggettuali è la creazione di elementi tridimensionali, dei veri e propri quadri-oggetto, senza alcun riferimento figurativo, nei quali la tela, spesso monocroma, viene movimentata da strutture sottostanti, siano esse sagome di legno e metalli o chiodi, per conferirle un significato scultoreo. In queste opere, che richiamano Marcel Duchamp nelle sue sperimentazioni dadaiste, ma anche Man Ray e la Pop Art, la tela, il telaio e le intromissioni formano un elemento unico inscindibile nelle sue parti, pena la perdita della sua stessa essenza.
Dal canto suo, Giuseppe Amadio, fa propria la lezione di questi artisti, giungendo a nuovi esiti espressivi, seppur in coerenza con quei dettami. Come scrive Vittorio Sgarbi nella monografia su Giuseppe Amadio, dal titolo ‘estro...ri...flessioni’: “anche nelle estroflessioni di Amadio, ogni oggetto è una storia diversa, un’avventura della forma che si giustifica per proprio conto, frutto di un’idea primaria, certo, ma anche di una messa in pratica che diventa basilare nell’elaborazione del fatto artistico e si rifiuta di essere un semplice pretesto del dettato iniziale, un modo come un altro per affermare la bontà del suo credo, riproponendo, semmai, i diritti di una precisa capacità configurativa, perfino artigianale, volta a escogitare, plasmando nella dimensione mediana e sfuggente, ancora in attesa di definizione, del “poco più che piatto”, o “poco meno del tutto tondo”, se si preferisce, quella che in passato era riconosciuta al bassorilievo, ovvero alla scultura che più di ogni altra, esprimendo la sua massima disponibilità a illustrare il tema nobile per eccellenza, l’historia, ambiva alla sovrapposizione con la pittura”.
PERCEZIONI VISIVE. Integrazione tra spazi reali e spazi virtuali
Forte dei Marmi (LU), James Goodman Gallery (via Giosuè Carducci 45)
13 giugno - 15 settembre 2015
JAMES GOODMAN GALLERY
SI APRE AL COLLEZIONISMO ITALIANO
Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00; dalle 15.00 alle 19.30
Mercoledì chiuso
Ingresso libero
Giuseppe Amadio Crati cm 62x52
2009x2400, 565KB
Agostino Bonalumi - Rosso 1968
4174x5044, 7MB
Enrico castellani - superficie bianca 1990
1938x2340, 367KB
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