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maggio 27, 2015 - Università di Parma

CSAC, uno scrigno di meraviglie - Ha aperto al pubblico l’Archivio-Museo dello CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma

È uno scrigno di meraviglie, con opere di artisti straordinari, l’Archivio-Museo dello CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, aperto al pubblico dallo scorso 23 maggio.

Uno straordinario patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni diimmagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesticinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni perillustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e rivistedi Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosiapparecchi cinematografici antichi). 

Lo CSAC, fondato nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle e in seguito diretto da Gloria Bianchino, dal 2007 ha sede nella Abbazia cistercense di Valserena, tradizionalmente identificata come la stendhaliana “Certosa di Parma”. Gli spazi dell’abbazia sono stati oggi rinnovati attraverso un importante progetto architettonico promosso e sostenuto dall’Università di Parma. 

Lo CSAC si propone però soprattutto come un nuovo spazio multifunzionale, una macchina viva dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica, con una partecipazione attiva da parte della comunità scientifica e delcircuito dei ricercatori, dei dottorandi e degli studenti

Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino adora condotte di consulenza e di supporto all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostree pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei (tra quelli internazionali si ricordano il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid). 

Il percorso espositivo del nuovo Archivio-Museo, attraverso gli spazi della grande Chiesa cistercense, della Sala delle Colonne, della Sala Ipogea e della Corte delle sculture, rappresenta la complessità e la ricchezza delle collezioni dell’archivio con oltre 600 opere in mostra. L'articolazione in sezioni del percorso espositivo all'interno della Chiesa e la rappresentazione della dimensione dell'archivio nella Sala delle Colonne sono state definite per consentire una rotazione programmata delle collezioni, attingendo allo straordinario repertorio visivo dello CSAC. 

Le sedici sezioni della Chiesa sono dedicate a temi che faranno emergere la complessa natura di questo Archivio/Museo, attraverso le interazioni trasversali delle sue collezioni: dall’Arte alla Moda, dal Design alla Fotografia, dall’Architettura alla Pubblicità fino al Disegno della satira, con opere e progetti, solo per citarne alcuni, di Lucio Fontana, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Nizzoli e Bellini per Olivetti, Man Ray, Luigi Ghirri, Dorothea Lange, Giò Ponti, Pier Luigi Nervi, Giuseppe Samonà, Armando Testa, Tullio Pericoli, Vincino. 

Chiude questo percorso la mostra monografica dedicata alla cultura figurativa e progettuale degli anni ’60 e ’70 con opere di artisti entrate nelle collezioni dello CSAC sin dai primi anni di attività, come quelle di Enrico Baj, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Emilio Isgrò, Enzo Mari, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Ettore Sottsass, Emilio Tadini

La Sala delle Colonne espone il lavoro di raccolta e studio delle opere conservate nell’archivio della Sezione Arte con un percorso cronologico dai disegni di Mario Sironi alla Poesia Visiva, insieme a documenti progettuali e di lavoro. Ai visitatori è offerta anche la possibilità di consultare, su prenotazione, i materiali degli archivi conservati nelle aree dell’Abbazia non aperte al pubblico. 

La Sala Ipogea, introdotta da Il Sentimento della Rivoluzione di Fausto Melotti, integra l’itinerario della scultura creato nella corte dell’Abbazia, che comprende numerose sculture di grandi dimensioni

Il nuovo CSAC è dotato di servizi di accoglienza e ospitalità, come unbistrote una foresteria allestita in quelle che un tempo erano le celle dei monaci. 

E' presente anche un bookshop dove sarà possibile acquistare i cataloghi delle mostre che lo CSAC ha realizzato a partire dal 1969. 

Lo CSAC ha in programma progetti didattici per le scuole primarie e secondarie, iniziative speciali per i visitatori e aperture straordinarie con eventi a tema. 

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