Cookie Consent by Free Privacy Policy website THE BRIDGES OF GRAFFITI Evento collaterale della 56° Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
aprile 03, 2015 - The Bridges of Graffiti

THE BRIDGES OF GRAFFITI Evento collaterale della 56° Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia

Nell'ambito degli Eventi Collaterali della 56° Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, debutta la mostra "The Bridges of Graffiti”.

"The Bridges of Graffiti" si posiziona trent’anni dopo “Arte di Frontiera. New York Graffiti”, la mostra curata da Francesca Alinovi che nel 1984 portò in Italia i principali esponenti del graffitismo newyorchese.
L’arte dei graffiti nasce infatti lungo le aree situate ai margini geografici di Manhattan, una zona di frontiera, ma anche “uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero, aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite”.

Dieci gli artisti in mostra - Boris Tellegen, Doze Green, Eron, Futura, Mode2, SKKI ©, Jayone, Todd James, Teach, Zero-T - che lavoreranno per la prima volta insieme per realizzare una singola opera collaborativa, una sorta di Hall of Fame sui muri dello spazio Arterminal, alla quale si aggiungeranno una serie di opere site specific create appositamente per l’evento.

“The Bridges of Graffiti” approderà in una frontiera vera e propria, il terminal passeggeri di San Basilio, costruendo un ponte ideale così che i più importanti contributi alla cultura del graffiti writing ad opera delle generazioni passate possano finalmente essere riconosciuti e contestualizzati. Un ponte tangibile oltre che teorico, con il tentativo di storicizzare le influenze e gli scambi culturali di artisti e opere che hanno attraversato l’Oceano; la mostra è focalizzata su quegli esponenti del graffitismo che hanno in seguito sviluppato - o che già utilizzavano - uno stile figurativo e che hanno saputo evolversi e reinventarsi.

Il nome Arterminal (ovvero Terminal dell’Arte) vuole richiamare alla mente uno dei grandi contributi del porto alla Città: la dimensione internazionale, lo scambio e l'incontro tra diverse culture e quindi anche diverse forme artistiche. Come ieri il rapporto tra la Serenissima e l'Oriente ha portato a Venezia l'arte Bizantina, anche oggi l'apertura del water front veneziano all'arte e alla cultura può dar voce a realtà espressive differenti, tutte quelle che possiamo conoscere e raggiungere attraverso i viaggi e gli scambi commerciali.

E' per questo che fin dall'inizio l'Autorità Portuale di Venezia ha collaborato per la realizzazione di questo progetto per riqualificare ulteriormente l'area portuale già aperta alla città e che Venezia Terminal Passeggeri, concessionaria del Terminal, ha investito per produrre l'allestimento architettonico.

Arterminal è quindi una metafora pertinente e che racconta, nel caso di questo primo esperimento una forma d'arte non convenzionale che viene messa in relazione con l'illustre tradizione della Biennale di Venezia.

Questi dialoghi verranno espressi attraverso un duplice percorso espositivo: i muri di San Basilio diventeranno una vera e propria tela dedicata alle espressioni più figurative, mentre gli spazi interni verranno allestiti al fine di documentare questa sfaccettata forma artistica con le immagini fotografiche di Henry Chalfant e Martha Cooper, contrapposte alle opere di quegli artisti che sono in seguito approdati nei principali musei internazionali e che sono stati supportati da committenti che hanno proiettato i loro valori nella cultura mainstream e nel mondo dell’arte.

L’allestimento sarà completato dalla creazione di uno spazio caffetteria e di BookShelves dedicati all’esposizione di libri e fanzine sulla storia dei graffiti, spazi realizzati su progetto di Boris Tellegen, artista che da sempre sperimenta con la tridimensionalità e con forme architettoniche grazie anche ai suoi studi in Industrial Design Engineering presso la TU Delft.


ARTISTI


Boris Tellegen, Olanda

Boris Tellegen, aka Delta, vive e lavora a Amsterdam, dove è nato nel 1968. Tellegen comincia come graffiti artist negli anni ’80 e il suo lavoro è connotato fin da subito dalla volontà di rompere la bidimensionalità della superficie sulla quale dipinge. Grazie agli studi di Industrial Design Engineering presso la TU Delft, l’artista capisce come dare profondità al suo lavoro. Le conoscenze acquisite negli studi di architettura e design lo portano a rompere la piattezza della superficie attraverso lavori sculturali caratterizzati da tridimensionalità. Recentemente ha continuato a lavorare su sculture che uniscono diverse discipline.

Doze Green, Stati Uniti

Doze Green è nato nel 1964 a New York. Nel 1976 ha iniziato a dipingere i vagoni della metro ed è stato uno dei membri della Rock Steady Crew. Successivamente è passato dai graffiti al lavoro in studio e alla realizzazione di pezzi su commissione. Nel 2010 il New York Times ha pubblicato un’intervista audio nella quale Doze Green discuteva il suo lavoro, accompagnata da uno slideshow di alcune sue opere.

I suoi lavori più recenti includono un pezzo di grandi dimensioni creato in occasione della Fashion Week di San Paolo in Brasile e "Crossroads of Humanity", un’opera pubblica realizzata presso il City Center di Las Vegas.

Eron, Italia

Eron (Rimini, 1973) è stato incoronato come migliore street artist italiano dalla rivista specializzata “AL Magazine” alla fine degli anni ’90. Da allora ha continuato a sperimentare e a perfezionare la sua tecnica di spray painting fino a raggiungere un risultato pittorico unico e universalmente riconosciuto. Famoso a livello internazionale per la sua ricerca figurativa nel campo della street art e della pittura contemporanea, Eron è stato invitato a esporre i suoi lavori in molte mostre personali e collettive in tutto il mondo, in spazi quali: Chelsea Art Museum di New York, Horizon One Gallery – Museum of Modern Art - El Cairo, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Biennale di Venezia, Palazzo della Permanente di Milano, PAC - Padiglione Arte Contemporanea di Milano, Civic Centre Ozumba di Lagos – Nigeria, MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Italian Cultural Institute di New York.

Per la prima volta nella storia, con l’opera “Forever and ever... Nei secoli dei secoli…” realizzata nel 2010, la street art è entrata negli spazi in cui l’Arte con la A maiuscola trascende il tempo da secoli: la chiesa. La "consacrazione" di una forma d’arte che fino a quel momento era stata oggetto di un "pregiudizio universale".

Nel 2012, il MMOMA magazine, il magazine ufficiale del Moscow Museum of Modern Art, ha dedicato un lungo articolo ad Eron per l’assoluta originalità del suo stile figurativo che combina il disegno e la realtà sfumandone i contorni.

Eron realizza i suoi lavori sia in strada che su canvas, sempre prendendo in considerazione l’ambiente circostante.
I lavori che crea sui muri urbani spesso affrontano tematiche sociali, mentre quando realizza tele su canvas nel suo studio la sua ricerca figurativa va oltre la mera rappresentazione di un soggetto.

Futura, Stati Uniti

Futura è una leggenda vivente. Contemporaneo di Keith Haring and Jean-Michel Basquiat, Futura2000 (come era conosciuto agli inizi della sua carriera) è stato uno dei primi graffitisti della scena newyorchese ad esporre nel circuito delle gallerie d’arte.

Nel 1982 la sua mostra alla Fun Gallery, nel Lower East Side di NY, è stato un evento fondamentale nella scena dell’arte e ha dato il via a una serie di esposizioni, tra cui la personale alla Galerie du Jour Agnès B. di Parigi.

Negli anni ’80, durante il boom del mercato artistico, Futura ha respinto l’establishment che si era creato nel mondo dell’arte. Negli anni ’90 ha reinventato se stesso e una nuova generazione ha potuto scoprire il suo lavoro attraverso le cover di album create per l’etichetta londinese MoWax. Attraverso questa collaborazione, Futura è tornato ad essere una figura di culto.

Recentemente ha esplorato discipline quali animazione, fotografia, multimedia e regie di film.


Mode2, UK

Mode2 è considerato uno degli anticipatori della scena dei graffiti e della street art inglesi. Ha cominciato a cimentarsi con i graffiti negli anni ’80, quando ancora la street art era un movimento underground. Lavorando a fianco di alcuni dei fondatori della scena hip hop di Londra che si riuniva attorno a Covent Garden, Mode2 si è unito al gruppo di graffiti artist The Chrome Angelz. È stato uno dei primo graffitisti inglesi a portare la street art al grande pubblico.

Il lavoro di Mode2, ibero da ogni pretenziosità e ricerca di approvazione, parla apertamente di tematiche personali, come l’amore, il desiderio, la gravidanza e le connessioni con la cultura hip-hop e il suo ambiente. Le sue opere, che vogliano esprimere un punto di vista sulla politica o la sua pozione sulla religione, sono sempre caratterizzate dal suo stile peculiare e dal grande talento per il disegno.

Per il loro progetto “Film of Innocence”, rilasciato in contemporanea all’uscita del nuovo album “Songs of Innocence”, gli U2 hanno chiesto a Mode2 di realizzare il video per il pezzo “Song for Someone”.


SKKI ©, Francia

SKKI © ha iniziato come street artist nel 1983 ed è stato uno dei pionieri della "spray can art" in Francia e in Europa. Oggi è un artista multidisciplinare e poliedrico che si esprime attraverso una varietà di mezzi ed estetiche e con diverse influenze e tematiche, che includono i graffiti, la psicologia, il riciclo, il ready-made, la cultura hip-hop, l’estetica punk, l’arte pubblica, la globalizzazione, il consumo e lo spreco, la spiritualità e il capitalismo, lo humour e l’angoscia, l’astrazione e la narrazione.


Jayone, Francia

Nato in Guadalupa nel 1976, Jay “One” Ramier di Parigi, meglio conosciuto come il "Picasso nero", rappresenta la generazione di graffitisti europei dei primi anni ’80 che hanno trasformato l’influenza newyorchese in qualcosa di nuovo, con una sensibilità da vecchio continente. Selezionati nel 1994 dai Rolling Stones per il tour di "Mystery Voodoo Lounge", i suoi lavori sono esposti oggi a Tokyo e al Grand Palais di Parigi.


Todd James, Stati Uniti

Todd James è un artista di fama internazionale che ha iniziato la sua carriera giovanissimo nella metropolitana di New York. È tra gli ideatori della fondamentale mostra Street Market presso la galleria Deitch Projects di New York, che è stata selezionata per la Biennale di Venezia nel 2001.

Il suo lavoro è stato esposto all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia, al Tate Museum di Liverpool, alla Parco Gallery di Tokyo, allo Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco, Colette a Parigi, la galleria Lopez a Madrid,
Lazarides a Londra. È rappresentato dalla Gering Lopez Gallery a New York e dalla V1 Gallery a Copenhagen.

Per il loro progetto “Film of Innocence”, rilasciato in contemporanea all’uscita del loro nuovo album “Songs of Innocence”, gli U2 hanno chiesto a Todd James di realizzare il video per il la canzone "The troubles".


Teach, UK

Khashayar Naimanan è nato nel 1976 a Londra e ha iniziato come graffitista a 15 anni. Ispirato dal lavoro dei primi writers, è diventato uno dei Kings della Londra underground a metà degli anni ’90. Ha studiato product design dal 1996 al 1999 alla Central Saint Martins e si è poi trasferito a Monaco.

Nel 2001, durante i suoi studi al Royal College of Art, ha vinto la Blueprint Competition organizzata dal Vitra Design Museum. Dopo la laurea nel 2003, il suo servizio da tavola "Incognito" è stato prodotto dalla Porzellan-Manufaktur Nymphenburg e lanciato nel 2005. Vive tra Londra e Monaco ed è associato della Kram/Weisshaar.

I suoi lavori sono stati esposti di recente al Design Museum di Londra, Museum of Modern Art di
New York, Israel Museum di Gerusalemme, Messe di Francoforte.


ZeroT, Italia

Paolo “ZeroT” Capezzuoli (Poggibonsi, 1968) ha iniziato a disegnare fin da giovanissimo e la sua passione lo ha portato a studiare graphic design a Firenze alla fine degli anni ’80.

Nel 1989 insieme a Nicola “Deemo” (allora “Dayaki”) Peressoni ha fondato “Color Melodies Combo”, un duo di writers che è presto diventata la più talentuosa e rispettata crew in Italia.

Nel 1994 a New York ZeroT ha incontrati la leggendaria Rock Steady Crew, diventandone membro.

Oggi è un consulente molto ambito nel sistema della moda nonché direttore artistico di Slam Jam, uno dei più importanti distributori di streetwear a livello internazionale.

Nel 2014 ha realizzato la sua prima mostra personale alla galleria 1 Opera di Napoli, curata da Pietro Tatafiore e Giuseppe Ruffo.


THE BRIDGES OF GRAFFITI
Evento collaterale della 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia


www.thebridgesofgraffiti.com


Fondazione de Mitri

Nata allo scopo di promuovere attività artistiche e culturali, la Fondazione de Mitri ha perseguito i suoi obiettivi coniugando negli anni attività internazionali e altre operanti nella realtà locale, creando scambi culturali e costruendo relazioni sui due piani. Nel 2011 ha organizzato, in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, "Kindergarten", collettiva che presentava le opere di sei artisti internazionali, Futura, Mode2, Os Gêmeos, Tom Sachs, Kostas Seremetis, Boris Tellegen.

Associazione Inossidabile

Associazione culturale, fondata da Pier Francesco Petracchi, Edoardo Pandolfo, Matteo Noire, Pietro Rossi, che promuove progetti e supporta iniziative emergenti nel settore artistico.

Carlo Pagliani e Claudia Mahler

Imprenditori nella Finanza e nella Moda. Collezionisti di arte contemporanea.


IMMAGINI

1. Boris Tellegen, Issues, 2014
Dimensioni: 120 x 105 x 9 cm
Acrilico su 8 strati di legno di betulla

2. Doze Green, Luminous Series B, 2012
Dimensioni: 121.92 x 91.44 x 3.9 cm
Acrilico, vernice spray e serigrafia

3. Eron, Blending-010115, 2015
Dimensioni: 80 x 100 cm
Vernice spray su tela

4. Futura, The constructivist, 2015
Dimensioni: 4 x 3 mt.
Vernice spray su tela

5. Mode 2, Four elements, 2014
Dimensioni: 600 x 200 cm
Pastello e acrilico su lino

6. SKII @, I have nothing to say, but I am saying it anyway , 2014
Dimensioni: 100 x 100 cm
Acrilico e vernice spray su tela

7. Jayone, The Power to Conquer One, 2012
Dimensioni: 90 x 100 cm
Acrilico e pastelli ad olio su tela

8. Todd James, Time Waits For No One, 2013
Dimensioni: 150 cm x 120 cm
Acrilico su tela

9. Teach, I Got Something Done Today, 2013
Dimensioni: 50 x 70 cm
Incisione e vernice a smalto su acciaio

10. Zero-T, A Bag Full Of Cans & Partners, 2015
Dimensioni: 150 X 125 cm
Serigrafia su carta