La Green Economy puo' rappresentare un'opportunita' per fronteggiare la recessione economica, fare innovazione e quindi avviare una nuova fase di sviluppo industriale sostenibile e competitivo in Italia ed in Europa. Ma l'ambito richiede ricerca industriale, una maggiore cooperazione fra pubblico e privato, finanziamenti, nuovi standard di qualita' e una maggiore e migliore comunicazione. Vengono richiesti maggiore risparmio e maggiore efficienza nell'uso di materie prime, un uso sempre maggiore di materie prime rinnovabili, materie seconde o rifiuti, e, allo stesso tempo, l'adozione di processi e di sistemi produttivi piu' efficienti e sostenibili e la progettazione e produzione di prodotti riciclabili, piu' biocompatibili e/o biodegradabili degli attuali. L'adozione di biomasse prime e seconde e di rifiuti organici quali materie prime alternative alle risorse fossili unitamente a processi di trasformazione piu' specifici e sostenibili sono alla base della biobased economy europea, pilastro centrale della bioeconomia europea che registra un turnover di oltre 2.000 miliardi di € annui e oltre 21.5 milioni di posti di lavoro. La valorizzazione dei rifiuti delle filiere dell'edilizia, della ceramica, della chimica, del metallurgico, dell'acciaio, etc., e' un'opportunita' di innovazione e di sviluppo per una filiera complessiva europea di 450.000 imprese, 6.8 milioni di posti di lavoro e di 1.600 miliardi di € di fatturato. Queste nuove frontiere richiedono ricerca ed innovazione, una forte aggregazione fra l'universita'/ricerca pubblica e l'industria e maggiore "simbiosi industriale" che diano vita a nuove value chain. E questi sono gli obiettivi di Ecomondo, che con i suoi numerose conferenze tematiche tenute all'interno delle aree espositive porta la Ricerca e l'Innovazione nazionale ed europea presso le aziende favorendo l'aggregazione pubblico-privato necessaria per la loro implementazione.
Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare
© Copyright 2024