Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il PAC prosegue il percorso della project room iniziato nel 2020 che vede avvicendarsi al primo piano dello spazio espositivo, in parallelo alle mostre in corso, progetti che possano dialogare con esse.
novembre 21, 2022 - Pac padiglione d'arte contemporanea

Il PAC prosegue il percorso della project room iniziato nel 2020 che vede avvicendarsi al primo piano dello spazio espositivo, in parallelo alle mostre in corso, progetti che possano dialogare con esse.

In concomitanza con la mostra Japan. Body_Perform_Live, dal 22 novembre il PAC presenta la Project Room realizzata in collaborazione con L'Altro Giappone e GiapponeTVB e dedicata al lavoro di Igort, fumettista di fama internazionale, ma anche illustratore, sceneggiatore, musicista e regista.

Igort negli anni '80 ha rivoluzionato il linguaggio del fumetto tradizionale ed è stato il primo italiano a lavorare per la Kōdansha, una delle più prestigiose case editrici nipponiche. Nei suoi Quaderni Giapponesi (ad oggi ne sono stati pubblicati tre) e in Kokoro descrive tradizioni e contemporaneità di un paese che conosce nel profondo.

Il Muschio e la Carne. Anatomia dei sensi nel Giappone di Igort è un progetto di #mostra ibrida che si propone di guidare il pubblico nell'universo culturale nipponico attraverso gli occhi dell'artista, con materiale originale e di repertorio. Cuore dell'esposizione sono le opere illustrate dell'autore che ci accompagnano in un percorso di conoscenza profondo di quello che è per lui il Giappone, la sua cultura e il suo universo estetico. Fotogrammi di una storia in prima persona che hanno però anche un valore universale. E per comprendere meglio alcuni momenti nodali, video e docufilm aprono a un contesto più ampio e articolato. Si cammina idealmente su un terreno morbido per arrivare a scoprire quello che è per Igort il senso della carnalità nel Sol levante.

Ideata da #barbarawaschimps, direttrice creativa dell'Associazione L'Altro Giappone e da #gabrielederisi, autore del sito GiapponeTVB, è il risultato di una selezione di materiali che i curatori hanno scelto insieme allo stesso Igort per costruire una sorta di transfert meta-sensoriale fatto di contemplazione ed esperienza. 

“Igort riesce a far dialogare nelle sue opere l’alto e il basso, un raffinato senso estetico con il gusto per il grottesco, il silenzio e i rumori frenetici del Giappone contemporaneo”. Questa è per #gabrielederisi l’estrema sintesi del percorso artistico di Igort in Giappone. Per #barbarawaschimps le opere in #mostra “evidenziano il silenzio e l’eros, la purezza e la patina, il mistico e il torbido; dualità senza dicotomie che esplodono dai suoi taccuini e dalle sue tavole con fecondità impressionante, in una variazione di stili che riflettono il profondo studio delle tecniche artistiche giapponesi del periodo Edo, come i leggendari maestri delle ukiyō-e (stampe del mondo fluttuante),

In #mostra le illustrazioni autografe tratte da:

• Quaderni giapponesi 1. Un viaggio nell’impero dei segni

• Quaderni giapponesi 2. Il vagabondo del manga

• Kokoro, Il suono nascosto delle cose

• Quaderni giapponesi 3. Moga, mobo, mostri.

Ad arricchire il percorso espositivo, documenti video approfondiscono i riferimenti culturali e il contesto artistico in cui le opere sono nate. Il documentario Manga dō - Igort e la Via del Manga (2018, regia di Domenico Distilo) è un viaggio attraverso luoghi che l’autore già conosce o che scopre per la prima volta e che sono stati fonte di ispirazione per la graphic novel Quaderni giapponesi II.

Altri materiali audiovisivi di repertorio come le animazioni di Tadanori Yokoo o la preziosa conversazione tra Yasunari Kawabata e Yukio Mishima, all’indomani della notizia dell’attribuzione del Nobel per la letteratura a Kawabata, tradotta in italiano per questa #mostra, ci riportano alle origini dell’estetica igortiana.

Nelle teche organizzate per temi sono esposti materiali originali e di repertorio che raccontano il monumentale lavoro di Igort negli anni con taccuini originali, stampe e pubblicazioni che testimoniano un percorso artistico articolato e aperto a diversi campi. In omaggio al viaggio intimo e spirituale di Igort si è deciso di esporre una calligrafia realizzata dalla maestra Daniela Myoei Di Perna, esposta al National Art Museum di Tokyo nel 2012, nel particolarissimo stile calligrafico Sōsho (corsivo veloce) del monaco Ryōkan, amatissimo dallo scrittore Sōseki Natsume.

“I giapponesi sembrano suggerire che attraverso la fantasia e la produzione di storie ci si possa in qualche modo curare“ - Igort in Manga dō.