Cookie Consent by Free Privacy Policy website ANIE Federazione e Unionplast: passo in avanti per l'autosufficienza energetica
settembre 22, 2022 - Confindustria

ANIE Federazione e Unionplast: passo in avanti per l'autosufficienza energetica

Milano, 22 Settembre 2022 – Un passo in avanti verso l'abbattimento dei costi energetici e, insieme, verso la sostenibilità. Il protocollo di collaborazione tra ANIE Federazione, che raggruppa le imprese delle filiere dell'elettrotecnica e dell'elettronica e Unionplast, che rappresenta le imprese produttrici di materie plastiche, promuove lo sviluppo degli impianti a energia rinnovabile negli stabilimenti produttivi di oltre 380 aziende. L'accordo tra i presidenti Filippo Girardi per ANIE e #marcobergaglio per Unionplast, è stata siglata oggi giovedì 22 settembre.

 

L'accordo è nato con l'obiettivo di fornire alle imprese dell'industria della plastica soluzioni concrete al problema del caro energia, mira ad accelerare il processo di transizione verso l'uso di fonti alternative e al raggiungimento dell'indipendenza energetica. Un'iniziativa importante, che acquista una rilevanza ancora maggiore se inserita nel contesto italiano, dove il processo di transizione #green resta complessivamente caratterizzato da tempi di attuazione molto dilatati, nonostante i fondi stanziati dalla comunità europea.

 

«ANIE mette a disposizione il suo know-how nel settore delle rinnovabili, in un momento storico in cui occorre velocizzare sulla bolletta energetica in modo urgente e sistemico insieme. L'impressione è che purtroppo la burocrazia non colga l'urgenza del momento. Neppure questo finale di Legislatura aiuta ad andare in questa direzione. La transizione energetica è la linea dell'orizzonte, ma l'Italia resta ferma agli 822 MW di fotovoltaico installati da gennaio a maggio di quest'anno. Di questo passo non raggiungeremo mai gli obiettivi del PNIEC e meno che mai l'indipendenza da fonti fossili. Se ci limitiamo ai 150 progetti fotovoltaici sottoposti a VIA Statale, vediamo che soltanto sei di questi 150 hanno avuto il parere della commissione tecnica sul PNIEC e PNRR, ma non ancora quello del Ministero dei Beni culturali. Altri 75 progetti sono in fase di verifica amministrativa; 68 in istruttoria tecnica; un progetto è in attesa di determinazione dell'Ufficio di Gabinetto del MITE. Per far marciare le rinnovabili al ritmo previsto dal PNIEC, la politica avrebbe dovuto sconfiggere la burocrazia. Ma, numeri alla mano, siamo costretti a constatare che la burocrazia ha avuto la meglio», dichiara il Presidente di ANIE Federazione Filippo Girardi.

 

«L'obiettivo di Unionplast, soprattutto in un momento di forte emergenza per il nostro settore, è continuare a supportare e dimostrare la sostenibilità dell'industria di trasformazione delle plastiche. Per questo motivo siamo felici di aver stretto una nuova collaborazione con ANIE, la quale ci permetterà di avere un supporto qualificato e competente nell'implementazione di sistemi di #produzione di energia elettrica, anche nell'ottica di decarbonizzazione invocata dalle Istituzioni europee e nazionali. Tali strutture saranno ubicate presso i nostri stabilimenti o in aree da essi distanti, tramite impianti a fonte rinnovabile (FER) – commenta Marco Bergaglio, Presidente di Unionplast –. L'accordo consentirà quindi di ridurre i costi energetici che gravano sulle nostre aziende, prevedendo inoltre un percorso di formazione per i nostri soci: attraverso dei corsi mirati e professionali acquisiranno maggiore consapevolezza sulle tecnologie offerte dal settore rinnovabile, in particolare sui fotovoltaici a tetto e sugli impianti utility scale, contribuendo ad intensificare e velocizzare lo sviluppo di questi impianti per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica del nostro Paese».

«Negli ultimi tre anni – dichiara Aurelio Regina, presidente del Gruppo Tecnico Energia di Confindustria –, siamo passati da una spesa per il sistema industriale di 8 mld per il gas e l'elettricità a quasi 60, quest'anno, con una stima di 72 mld per il prossimo. La crisi ucraina ha certamente aggravato fattori speculativi e congiunturali precedenti, ma in questo quadro in cui l'Europa indica la direzione di una decarbonizzazione spinta, si aprono sfide e opportunità. Se riusciremo a raggiungere la quota di 8 GW/anno da qui al 2030, risparmieremmo oltre 20 miliardi di metri cubi all'anno e arriveremmo a 50 miliardi di metri cubi. Significa che potremmo fare a meno del quantitativo che riceviamo dalla Russia. In questo conteso, è comprensibile l'importanza di questo accordo: che passa dalla #produzione centralizzata a una #produzione geograficamente disseminata. Inoltre, rende disponibile la #produzione di energia da subito. Questo accordo va nella direzione giusta e dovrebbe essere rafforzato da un utilizzo prioritario delle aree idonee per gli investimenti dei soggetti industriali in autoproduzione rinnovabile».


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