Cookie Consent by Free Privacy Policy website #GiornataMondialedelSuolo, CIC: cresce ancora la raccolta del rifiuto organico, oltre 7 milioni di tonnellate nel 2016
dicembre 05, 2017 - Consorzio italiano compostatori

#GiornataMondialedelSuolo, CIC: cresce ancora la raccolta del rifiuto organico, oltre 7 milioni di tonnellate nel 2016

Ad Assisi, in occasione del convegno “Dalla terra alla Terra. Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita” organizzato per celebrare la Giornata Mondiale del Suolo, il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) ha messo in evidenza la crescita del settore del biowaste in Italia: 7,1 milioni di tonnellate di rifiuti organici raccolti, pari al  41,2% di tutta la raccolta differenziata nazionale; umido in aumento del 15%; 18 nuovi impianti di trattamento. Una filiera che vale 1.8 Mld € di fatturato e che potrebbe arrivare a generare 13.000 posti di lavoro.
“Promuovere la raccolta dei rifiuti organici significa difendere il suolo: il #compost ottenuto è un fertilizzante naturale che restituisce sostanza organica alla terra”, spiega Alessandro Canovai, Presidente #cic. “Nel 2016 sono stati ricavati 1,9 milioni di tonnellate di #compost ed evitata l’immissione in atmosfera di 3,8 milioni di CO2”.

Sono 7,1 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche) provenienti dalla raccolta differenziata raccolti in Italia nel 2016 con un aumento di oltre un milione di tonnellate rispetto all’anno precedente: questo il dato messo in evidenza dal CIC - Consorzio Italiano Compostatori nel corso del convegno “Dalla terra alla Terra. Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita” organizzato ad Assisi il 4 e il 5 dicembre per celebrare la #giornatamondialedelsuolo.
 

In occasione del 25ennale della fondazione del CIC, il convegno - che è stato seguito anche via social attraverso il live twitting #GiornataMondialedelSuolo e l'account ufficiale @ConsorzioCIC - ha posto l’attenzione sul suolo, risorsa fondamentale da cui dipendono la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici.

 

Tra le buone pratiche per difendere il suolo c’è infatti proprio la raccolta differenziata dell’organico e l’impiego del #compost di qualità, fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni.

 

Umido in aumento del 15%

Secondo i dati del Rapporto Rifiuti ISPRA 2017, nel corso del 2016 del 52,5% dei rifiuti prodotti entrati nel circuito della Raccolta Differenziata, ben il 41,2% è costituito da rifiuti organici, che continuano a rappresentare la frazione più importante per la RD. “L’umido trattato in Italia continua a crescere, con 528.000 t in più rispetto al 2015 (+15%)”, spiega Massimo Centemero, Direttore del CIC. “Il dato conferma le previsioni che il #cic ha elaborato negli scorsi anni, con una crescita media negli ultimi 10 anni di 10 punti percentuali all’anno”.

 

Lombardia al primo posto con 1,3 milioni di tonnellate/anno
Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con 1,3 milioni di tonnellate annue: continuano gli effetti positivi dall’entrata a regime della raccolta differenziata dell’umido nella città di Milano; il Veneto recupera una posizione e si piazza al secondo posto sfiorando le 800.000 t. Seguono Emilia Romagna e Campania con circa 700.000 t ciascuna.

 

Oltre 107 kg procapite di rifiuto organico raccolti in Italia (+7%)

A livello nazionale, sottolinea il #cic, vengono intercettati 107.6 kg procapite di rifiuto organico ogni anno (+7 kg rispetto al 2015): il dato più elevato si mantiene quello del Nord (128.6 kg/ab), seguito dal Centro (111.2 kg/ab) e dal Sud, che da 70.2 kg/ab sale a 77.3 kg/ab. “Obiettivo adesso è superare i 150 kg/ab/anno al 2025, con 9.150.000 tonnellate di rifiuto organico raccolte”, sottolinea Alessandro Canovai, Presidente CIC.

 

Aumentano gli impianti di trattamento in Italia: il 65% è al Nord
Per quanto riguarda il riciclaggio dell’organico, gli impianti di trattamento per la trasformazione del rifiuto organico in #compost sono passati da 308 a 326 (+6%): il 65% è ubicato a Nord, il 14% al Centro e il 21% tra Sud e Isole. Complessivamente, il sistema impiantistico di compostaggio e di digestione anaerobica (DA) ha raggiunto una capacità potenziale di  trattamento di 8.700.000 tonnellate, per ottenere #compost, da utilizzare in agricoltura e nel florovivaismo, e Biogas da cui si può ricavare il Biometano, la nuova frontiera del settore del recupero dei rifiuti organici.

“La crescita del numero di impianti è ovviamente positiva, tuttavia è doveroso constatare come da questo punto di vista si continui ad avere un divario tra il Nord e il Centro-Sud”, commenta Canovai. “Continuiamo a chiedere alla politica, soprattutto adesso che si avvicinano le elezioni, di lavorare ad un piano infrastrutturale del settore del recupero e #riciclo del rifiuto organico, puntando ad obiettivi eccellenti per l’economia circolare”.
 

Nel 2016 ottenuti dalla frazione organica 1,9 milioni di tonnellate di compost
Secondo le stime del #cic, dai rifiuti organici raccolti nel corso del 2016 sono stati ricavati 1,9 milioni di tonnellate di compost e 415 GW di energia ottenuti da circa 210 MNm3 di Biogas prodotto negli impianti integrati di DA&Compostaggio, contribuendo a stoccare nel terreno 600.000 t di sostanza organica e permettendo di risparmiare 3,8 milioni di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica.
Senza dimenticare la qualità: il 33% del #compost prodotto in Italia nel 2016 ha fatto parte del Programma di controllo di qualità Compost di Qualità CIC. “Da 25 anni il nostro Consorzio si impegna quotidianamente a combattere le minacce che distruggono i suoli promuovendo il #compost, strumento efficace contro erosione, impermeabilizzazione, perdita di materia organica, perdita di biodiversità e contaminazione”, specifica Massimo Centemero, Direttore del #cic.
 

Biowaste, un settore da 1.8 Mld € di fatturato

Il settore biowaste ha importanti ricadute economiche ed occupazionali: nel 2016, secondo le proiezioni del Consorzio Italiano Compostatori, il volume d’affari generato dal biowaste è stato pari a 1.8 Mld € di fatturato, mentre i posti di lavoro generati  9.800 (+9% rispetto all’anno precedente): in pratica 1,5 posti di lavoro ogni 1.000 t di rifiuto organico. “La filiera del rifiuto organico coinvolge numerose attività, dai servizi di raccolta e trasporto, ai servizi di studio, ricerca e progettazione e delle tecnologie per il trattamento del rifiuto organico. Con una raccolta differenziata a regime in tutta Italia si potrebbe arrivare a 13.000 addetti e 2,56 Mld €”, conclude Centemero. “Raccogliere e trasformare gli scarti organici in #compost inoltre può essere uno dei modi per contribuire in modo significativo alla difesa del suolo: è un’azione concreta che rientra  tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.

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