Cookie Consent by Free Privacy Policy website “Quota Futuro”: ANEF a fianco dei territori per “ridisegnare” il turismo di montagna
ottobre 28, 2017 - ANEF

“Quota Futuro”: ANEF a fianco dei territori per “ridisegnare” il turismo di montagna

In tutta Italia si aprono nuovi affascinanti scenari per l’economia e il #turismo di montagna, il tema dell’incontro organizzato nella giornata inaugurale di Skipass Modenafiere 2017 dal quotidiano La Stampa. Un dibattito che ha visto al centro ANEF e i progetti di collegamento funiviario tra i comprensori.

Ospiti dell’evento la presidente di ANEF #valeriaghezzi, il presidente della FISI #flavioroda, #andreacorsini Assessore al #turismo Emilia Romagna, #aureliomarguerettaz, Assessore al #turismo Valle d’Aosta, #paolonicoletti, AD Fondazione Cortina 2021.

27 ottobre 2017_ Collegare: la parola chiave dell’incontro “Quota Futuro” organizzato da La Stampa nella giornata di apertura di Skipass. Al centro del dibattito, moderato da Luca Ubaldeschi, vicedirettore vicario del quotidiano, i grandi progetti di collegamento a fune che ridisegneranno il sistema turistico della montagna italiana, alla base della strategia di rilancio dei territori, da Nord a Sud, dalle Alpi agli Appennini. Tra i protagonisti, ANEF, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, che rappresenta il 90% del mercato – oltre 1500 impianti in tutto il paese.

“La mobilità a fune agisce come un moltiplicatore di risorse e di opportunità” ha affermato la presidente Valeria Ghezzi. “A fronte di un consumo di territorio minimo gli impianti rappresentano un vettore di crescita esponenziale per tutto l’indotto. Rendere la montagna accessibile significa aprire il mercato a un menu di esperienze, dal trekking allo sci, dalla mountain bike alla gastronomia. Ed è questa la logica dietro i grandi progetti di collegamento tra comprensori: attraverso un mezzo di trasporto sostenibile realizziamo una strategia più ampia, che unisce tutti gli operatori, e lottiamo contro lo spopolamento dei territori”.

Un punto di vista fortemente sostenuto anche dal presidente della FISI Flavio Roda. “Come federazione sportiva fortemente legata al mondo della montagna non possiamo che promuovere questa strategia. Unendo i territori di montagna accresciamo il loro appeal, promuoviamo efficacemente la loro immagine, sosteniamo l’indotto turistico, e incoraggiamo la mobilità sostenibile. Vale per i grandi comprensori e per i piccoli, sui quali è importante continuare a investire”.

La stessa logica che sottende un progetto ambizioso come quello presentato da Andrea Corsini. L’Assessore al #turismo dell’Emilia Romagna ha raccontato lo stato dell’arte del collegamento che mediante una seggiovia e una funivia unirà due regioni, l’Emilia Romagna, appunto, e la Toscana, dando vita a un unico comprensorio tra Corno e Doganaccia.  “Le delibere sono state firmate - ha annunciato – e i progetti sono stati finanziati con 10 milioni a Regione, più altri 6 per l’Emilia Romagna. I prossimi passi saranno l’affidamento dei progetti e dei lavori, e contiamo di inaugurare il collegamento con la stagione invernale 2019-2020. Vogliamo gettare le basi per un nuovo sviluppo dell’Appennino Tosco-emiliano – ha aggiunto Corsini - lasciandoci alle spalle localismi e campanilismi”.

Una visione condivisa anche da Aurelio Marguerettaz, l’Assessore al #turismo della Valle d’Aosta, che nel suo intervento ha raccontato il progetto Alplink, ovvero la fusione tra il comprensorio di Cervinia-Zermatt e quello del Monte Rosa, che darà vita al terzo carosello sciistico al mondo.“Si tratta di un progetto europeo Interreg, sviluppato a partire dal basso, dai territori coinvolti, Valtournenche, Ayas e Zermatt. Stiamo studiando varie possibilità: una funivia e una telecabina, oppure una serie di telecabine, La fase progettuale è a un punto di svolta, il coinvolgimento è massimo. Con un investimento di 50 milioni di euro aiuteremo i territori di montagna a crescere e a vivere non solo in inverno, puntando a un ventaglio di offerte differenziate, che copre più stagioni. Però dobbiamo essere capaci di superare gli steccati ideologici del cosiddetto “fronte del no”. A chi teme le ripercussioni sull’ambiente rispondo che siamo perfettamente consapevoli di attraversare un’area sensibile dal punto di vista ecologico - ha concluso - ma abbiamo le risorse e le tecnologie per farlo nel pieno rispetto di paesaggio e natura”.

La sostenibilità del sistema montagna è un asse fondamentale anche secondo Paolo Nicoletti, AD Fondazione Cortina 2021. “I Mondiali di Sci si avvicinano: Cortina 2021 è un evento catalizzatore di energie e risorse che ci permetterà di realizzare le infrastrutture che utilizzeremo per i prossimi 10, 20, perfino 30 anni, puntando alle tecnologie più avanzate e sostenibili. Una strategia di lunghissimo respiro che comincia già oggi”. Tra gli esempi, Nicoletti ha citato il potenziamento della “Freccia nel Cielo”, che ammodernerà la ski area Col Drusciè, ma anche il collegamento funiviario tra Pocol e le Cinque Torri. “Un impianto tra Son dei Prade, a Pocol, e Bai de Dones, sulle Cinque Torri, unirà due comprensori che attualmente sono collegati solamente da una strada” ha raccontato. “Ma forse il sogno più grande è unire Cortina al Sellaronda, un’opportunità di sviluppo e di distribuzione dei flussi turistici su tutta la settimana e su tutto l’anno: sono fiducioso, è un progetto che, confido, prima o poi vedrà la luce”.

Francesco Bosco, presidente ANEF Trentino, è intervenuto su un altro grande progetto, il collegamento tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle. “Siamo in fase di progettazione: vogliamo valorizzare il valico alpino e rilanciare il nostro territorio. Ci ispiriamo a quanto è avvenuto, ad esempio, con l’impianto tra Ponte di Legno e il Tonale, che ha portato il fatturato da 8 a 15 milioni. Unire San Martino di Castrozza e Passo Rolle”.

Tra i collegamenti modello citati durante l’incontro anche quelli che interessano Dolomiti Superski, e in particolare la Val Pusteria. “Dolomiti Superski è una terra di collegamenti” ha concluso il presidente del Consorzio Fassa Daniele Dezulian, menzionando il collegamento a fune che unisce il monte Elmo e la Croda Rossa e quello ferroviario, tra 3 Cime Dolomiti e Plan de Corones. “Si aprono così nuovi scenari per la mobilità in montagna, che diventa un asse portante per le strategie di potenziamento dell’attrattiva turistica dei territori in un’ottica sostenibile”.